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Il Cloud Computing visto da AMD

Davide Piumetti | 28 Luglio 2009

In questi giorni abbiamo avuto modo di ascoltare il pensiero di AMD in relazione a un argomento che nell’ultimo periodo […]

In questi giorni abbiamo avuto modo di ascoltare il pensiero di AMD in relazione a un argomento che nell’ultimo periodo sta conquistando un ruolo centrale nelle discussioni degli addetti ai lavori. Dopo una fase durata qualche anno in cui i termini più ricorrenti erano sicuramente “virtualizzazione”, “consolidare” e “hypervisor” i prossimi anni saranno probabilmente contrassegnati da un grandissimo interesse verso il Cloud Computing.

A seguire trovate il pensiero scritto di Roberto Campice, Business Developer Manager SMB e Commercial Channel per AMD Italia che, dopo aver spiegato per sommi capi il significato di Cloud Computing per AMD analizza le possibilità  offerte dal settore e, ovviamente, come AMD intende essere protagonista in una delle più interessanti tecnologie e prospettive future.

 

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La realtà  virtuale del cloud computing

Roberto Campice, Business Developer Manager SMB e

Commercial Channel – AMD Italia

“Cloud computing” è un termine che si è diffuso sempre di più negli ultimi anni fino a comprendere una varietà  di significati differenti, tanto che vi è oggi il pericolo che la confusione possa prendere il sopravvento sugli slogan del marketing.

Il cloud computing è in poche parole un metodo nel quale risorse dinamicamente scalabili – siano esse applicazioni, infrastrutture, storage o piattaforme – vengono messe a disposizione attraverso Internet sotto forma di servizio. L’importanza dei cambiamenti sociali ed economici in atto sta aiutando a diffondere questa nuova tecnologia: posta elettronica, social network e online banking sono solo alcune delle forze propulsive del fenomeno. Nel settore IT la capacità  e l’esecuzione sono spesso presentate in maniera poco realistica, ma nel caso del cloud computing si tratta della tecnologia sottostante – in particolare le modifiche apportate al design di server e processori – che sta aiutando a rispettare le previsioni attese per questo nuovo e vantaggioso settore.

Il cloud computing offre agli utenti la possibilità  di ottenere risorse in più come accesso a nuove applicazioni, spazio storage supplementare o maggiore potenza di calcolo senza però la complessità  infrastrutturale solitamente associata ad aggiornamenti di questo tipo. Un esempio concreto può essere quello di un’azienda che diffonda una pubblicità  televisiva: nelle 24 ore successive alla trasmissione dello spot è atteso un forte incremento del traffico rivolto al sito Web dell’azienda stessa, e ha quindi senso acquistare ulteriore capacità  di CPU da un cloud provider per affrontare il periodo di picco previsto.

Ma affinché una tale soluzione possa essere efficace, tecnici e responsabili IT devono prima formarsi un’idea precisa circa le aree nelle quali le risorse aggiuntive sono maggiormente necessarie, ed è per questo che un’infrastruttura trasparente rappresenta un elemento cruciale per poter allocare le risorse di conseguenza. È questa la ragione per cui molte aziende adottano la virtualizzazione prima di imbarcarsi in una strategia di cloud computing: la virtualizzazione è un cloud enabler che tipicamente semplifica il provisioning di risorse.

La virtualizzazione permette di disaccoppiare il software dall’hardware consentendo di far girare più sistemi operativi e applicazioni all’interno di macchine virtuali residenti sul medesimo server fisico le cui risorse, come memoria e storage, vengono allocate secondo le necessità  del software.

L’elemento che risiede tuttavia alla base della virtualizzazione e del cloud computing è l’architettura del server, e in particolare un componente essenziale che ha consentito il rapido progresso di entrambe le tecnologie è la CPU.

Affinché i server dedicati alla virtualizzazione funzionino in maniera efficace e sia possibile intraprendere il primo passo verso il cloud computing, l’hardware e il software dovrebbero essere ottimizzati in termini di equilibrio tra consumi energetici e performance. Trovato il giusto bilanciamento si risolve il problema del sovraccarico del server e le risorse per le applicazioni e il software possono essere conseguentemente allocate perché tutto funzioni nella maniera più efficiente.

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