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Nasce la Società  per la Rete

Redazione | 11 Novembre 2010

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Firmato ieri un memorandum of understanding tra gli operatori delle Tlc e il Ministero per lo Sviluppo Economico per costituire […]

icon banda largaFirmato ieri un memorandum of understanding tra gli operatori delle Tlc e il Ministero per lo Sviluppo Economico per costituire una società  pubblico-privata destinata allo sviluppo di reti a banda ultra-larga. Alla fine gli operatori alternativi delle Tlc ce l’hanno fatta e il piano della Società  per la Fibra inizialmente promosso da Fastweb, Vodafone e Wind è stato in parte accolto e approvato dalle istanza governative. Ieri il Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani ha dato il suo benestare alla costituzione di una new-company, con una partnership pubblico-privata, finalizzata alla realizzazione di un’infrastruttura passiva per lo sviluppo di reti a banda ultralarga, con l’obiettivo di coinvolgere nella società  anche Regioni, enti locali e istituzioni finanziarie pubbliche e private. La new company si farà  carico degli investimenti necessari a realizzare le infrastrutture passive per le reti in fibra ottica, ovvero quelll’insieme di voci (dai cavidotti, alle opere civili di posa, alle canalizzazioni verticali negli edifici e locali per la terminazione delle fibre) che rappresentano la porzione più ingente (circa il 70%) dei costi richiesti nello sviluppo di una rete in fibra ottica. E dovrà  farlo con caratteristiche di neutralità , apertura, economicità , efficienza ed espandibilità , ha detto il Ministero. Non ci sarà  quindi una sola rete in fibra ottica, come inizialmente era stato richiesto nel progetto della Fibra per l’Italia di Fastweb,Vodafone e Wind, e come invece Telecom Italia no nera disposta ad accettare, ma gli operatori condividendo i cavidotti e le infrastrutture passive, eviteranno la duplicazione di investimenti onerosi, ottimizzando anche gli interventi.
L’accordo prevede l’istituzione di un Comitato Esecutivo presieduto dal Ministero, di cui farà  parte un rappresentante per ogni operatore firmatario (Telecom Italia, Vodafone, Wind, Fastweb, Tiscali, 3 e BT italia) ed entro tre mesi dovrà  essere definito un business plan per la società . All’AgCom spetterà  poi il compito di definire il quadro regolamentare per l’accesso a tali infrastrutture e alle reti. La nuova società  opererà  rispetto agli investimenti delle singole aziende con il principio della sussidiarietà , ha detto il Ministero, al fine di evitare duplicazioni delle infrastrutture. Nelle prossime settimane il memorandum of Understainding sarà  presentato anche agli altri OLO di medio e piccole dimensioni che si erano già  confrontati con il ministro Romani, condividendo un tavolo di lavoro da cui era uscito un documento tecnico sul modello di intervento da adottare. h Per il Ministero dello Sviluppo Economico è un passo decisivo per l’attuazione del piano “Italia digitale” e raggiungere gli obiettivi definiti in sede europea di portare entro il 2020 il 50% degli italiani ad abbonarsi a servizi a banda ultralarga, con velocità  superiori ai 100 Mbps.