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Toshiba Satellite R830: leggero, potente e completo di tutto

Davide Piumetti | 11 Ottobre 2011

Il Toshiba Satellite R830 pesa meno di un chilo e mezzo ma integra un processore Sandy Bridge e il masterizzatore Dvd. […]

Il Toshiba Satellite R830 pesa meno di un chilo e mezzo ma integra un processore Sandy Bridge e il masterizzatore Dvd.

Anteprima di Pasquale Bruno

Articolo tratto da PC Professionale 246 di agosto 2011

Durante il Mobile World Congress 2011 Toshiba ha presentato il nuovo tablet e in più ha rinnovato la propria offerta di portatili di fascia media e alta. Sono stati annunciati sette nuovi modelli appartenenti alle serie Satellite, Tecra e Portégé, caratterizzati dall’adozione della piattaforma Intel Core di seconda generazione. Si tratta di notebook piuttosto variabili per dimensione del display, funzionalità  e prestazioni, ma tutti possono vantare una buona cura costruttiva.

Il segreto della robustezza e del basso peso dell’R830 sta nella costruzione con parti in lega di magnesio.

La fascia più a buon mercato è rappresentata dalla serie Satellite R8, disponibile con display da 13, 14 e 15 pollici; abbiamo ricevuto in prova il modello più piccolo, il Satellite R830 da 13,3″.

Diciamo subito che siamo rimasti favorevolmente colpiti dalla realizzazione tecnica di questo modello; tradizionalmente la serie Satellite è più economica rispetto alle serie Tecra e Portégé, ma in questo caso sembra di avere tra le mani qualcosa di fascia molto superiore. Il prezzo non è proprio popolare, ma ci sembra adeguato considerando le caratteristiche e le potenzialità . L’R830 è sorprendentemente leggero, 1,45 kg masterizzatore compreso, un peso vicino a quello di alcuni modelli con display da 11 o 12 pollici e senza unità  ottica. È senz’altro un notebook nato per viaggiare, con i vantaggi dei bassi ingombri per via del monitor da 13″ e anche per la buona autonomia della batteria, come vedremo meglio in seguito.

Un altro aspetto importante è il telaio in lega di magnesio, più leggero e resistente della comune plastica. Normalmente è un lusso dei notebook di fascia aziendale più evoluti, soprattutto per via dei costi. La struttura interna è a nido d’ape e il sistema di raffreddamento prevede un preciso flusso dell’aria, che va ad investire direttamente i componenti più sensibili. Anche nei momenti peggiori, con Cpu a pieno carico per lunghi periodi, il palmrest rimane praticamente freddo; la ventola invece aumenta il numero dei giri e diventa rumorosa. La temperatura dei due core in stato di idle si attesta su 45-48 gradi. Il telaio ha una finitura opaca ed è poco sensibile alle impronte digitali; la parte posteriore del display si può avere in tre colori diversi (nero, grigio chiaro e rosso).

La tastiera è del tipo ad isola, ha una buona meccanica e una corsa sufficientemente lunga; i tasti sono molto spaziati tra loro ma per i nostri gusti sono piccoli. Avremmo preferito un’area leggermente più ampia; il layout invece segue lo standard e i tasti speciali si trovano dove ci si aspetta. Ottima la realizzazione del pad, ampio, preciso, con la superficie ben definita e dotata di un buon feedback. I tasti sono ben collocati ma sono rumorosi.

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