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Paul Otellini lascia Intel

Redazione | 20 Novembre 2012

Cpu Intel

È l’ennesimo terremoto ai vertici delle multinazionali dell’hi tech. Paul Otellini, Ceo di Intel da più di otto anni, una […]

È l’ennesimo terremoto ai vertici delle multinazionali dell’hi tech. Paul Otellini, Ceo di Intel da più di otto anni, una vita spesa nell’azienda, con quaranta anni di onorato servizio, ha fatto sapere ieri di voler lasciare anticipatamente la carica di Ceo di Intel, il prossimo maggio 2013, andando in pensione due anni prima del previsto. È tempo di una nuova leadership, pare sia stato il commento di Otellini a cui Intel deve moltissimi dei suoi successi, ma anche qualche cantonata.

Paul Otellini è stato l’uomo che ha portato il gruppo di Santa Clara l a profitti record con crescite di oltre il 57%, ricorda oggi il New York Times nel dare la notizia dell’addio anticipato. Grazie a lui Intel ha raggiunto un fatturato pari a 55 miliardi di dollari, ma ha dovuto anche pagare una multa salatissima di 1,25 miliardi nella famosa causa con l’antitrust contro AMD.

Tra i successi, l’aver persuaso Apple a utilizzare i chip Intel; tra gli insuccessi l’aver puntato sul WiMax che non ha mai trovato una sua via di sviluppo. Ma è nell’ultimo anno che Intel ha sofferto di più:  il calo delle vendite di PC ha influenzato negativamente l’andamento finanziario del gruppo: il terzo trimestre 2012 ha chiuso con un -14,3% (3 miliardi di dollari di fatturato) e nello stesso periodo le vendite di PC sono calate dell’8,6%, secondo IDC. Intel ha da tempo diversificato investendo sia nel settore degli ultrabook, creando un fondo di 300 milioni di dollari per promuovere la fascia di prodotti,  sia nello sviluppo di processori per smartphone. Ma forse non è stata abbastanza rapida a tenere testa alla corsa tecnologica degli smartphone e tablet. Non a caso gli analisti di Gartner Group collegano l’uscita di Paul Otellini con quella altrettanto recente del numero due di Microsoft, Steven Sinofsky: entrambi avrebbero fallito proprio su mercato PC, abbandonato da troppi clienti a favore dei nuovi tablet e smartphone.

Intanto si è aperta la caccia al successore di Paul Otellini che molto probabilmente sarà  scelto internamente all’azienda, com’è avvenuto sempre negli ultimi 45 anni.