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Networking

Un’altra Sim per Android e iOS

Redazione | 28 Novembre 2012

Gmate, un piccolo accessorio che permette di aggiungere capacità  telefoniche a tablet, lettori multimediali e altri dispositivi, o di trasformare […]

Gmate, un piccolo accessorio che permette di aggiungere capacità  telefoniche a tablet, lettori multimediali e altri dispositivi, o di trasformare iPhone e i telefoni Android in apparati dual Sim.

Anteprima di Simone Zanardi

Articolo tratto da PC Professionale 257

L’idea sulla carta è accattivante: un piccolo dongle Bluetooth, dalle dimensioni di poco superiori a quelle della classica chiavetta Usb. Ospita al suo interno un apparato Gsm/Gprs completo e uno slot per una normale scheda Sim. Può quindi essere collegato in modalità  wireless a un qualsiasi dispositivo dotato di sistema operativo Android o iOS.

Le cose iniziano a farsi interessanti: nel caso di un telefono, il Gmate può affiancare l’apparato radio di sistema creando così un vero e proprio apparato dual Sim, per gestire quindi contemporaneamente due utenze telefoniche. Se invece è collegato a un tablet o a un lettore Mp3 come iPod Touch, trasforma questo terminale in un vero telefono, con funzionalità  vocali, gestione degli Sms e connessioni dati su rete Gprs (ma non 3G).

Fin qui, le specifiche. Veniamo ora alla prova su strada: il primo impatto è positivo, con una confezione minimale ma non troppo scarna grazie al laccetto da agganciare al terminale e al cavo Usb per la ricarica del medesimo.

Del tutto diversa l’impressione suscitata dal manuale, poco chiaro a causa di una traduzione che definire lacunosa è poco (anche in lingua inglese) al pari di quella delle specifiche riportate sulla confezione. Specifiche che ci avvertono correttamente (anche se in un italiano non proprio fluido) che i dispositivi iOS devono essere “aperti” tramite jailbreak per poter essere utilizzati con la periferica. Nessuna menzione al supporto Android, che comunque è presente.

Le schermate di stato, composizione telefonica, invio Sms e configurazione per l’accesso dati tramite Gmate. Una volta installato, il software è semplice da utilizzare.

Come primo test decidiamo di utilizzare un iPhone 4 già  sottoposto a jailbreak: accediamo al market alternativo Cydia, inseriamo l’indirizzo del repository Skyroam dove reperire l’applicazione e quindi scarichiamo il client sul terminale. Il pacchetto software installa una lunga serie di componenti e controller ausiliari al sistema operativo Apple, tra cui uno stack Bluetooth alternativo indispensabile per abilitare i servizi di Sim remota necessari al funzionamento del Gmate. Dopo qualche minuto siamo pronti ad accoppiare i due dispositivi tramite Bluetooth, non certo aiutati dal led multi colore che non segue un pattern preciso. Una volta accoppiati i dispositivi, tutto funziona come da programma: il Gmate opera con la sua applicazione come telefono secondario, permettendo di inviare e riceve chiamate (anche se non contemporaneamente alla linea principale), Sms o di collegarsi a Internet attraverso la rete cellulare. Unico passaggio necessario: i contatti della rubrica non sono sincronizzati automaticamente ma devono essere importati.

Passiamo alla prova su Android: qui tutto fila liscio e senza intoppi. L’applicazione va scaricata dal sito Skyroam ma è installata senza alcun problema e, dal momento che lo stack Bluetooth del sistema operativo Google è già  fornito con servizi di Sim remota, non richiede l’installazione di componenti supplementari. In conclusione, il giudizio sul Gmate dipende molto dal terminale con cui intendete sfruttarlo: per gli utenti Android nessuna controindicazione, mentre i possessori di un terminale Apple dovranno essere disposti ad eseguire il jailbreak e a installare una serie di componenti software ausiliari. Quando funziona, però, il Gmate è certo un accessorio peculiare e utile.

Dal primo agosto il prezzo di listino scende a 99 euro Iva inclusa.