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Spotify: da oggi anche in Italia

Redazione | 12 Febbraio 2013

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L’avvio coincide con l’appuntamento più importante dell’anno per la musica italiana, il Festival di Sanremo. Da oggi Spotify, il servizio […]

L’avvio coincide con l’appuntamento più importante dell’anno per la musica italiana, il Festival di Sanremo. Da oggi Spotify, il servizio di streaming musicale gratuito e a pagamento, che conta oltre 20 milioni di utenti, è attivo anche in Italia. Della sua partenza si era già  sentito parlare nelle scorse settimane quando era stata chiamata a guidare la subsidiary italiana, Veronica Diquattro, manager proveniente da Google e con una lunga epserienza nelle aziende hi tech.

Già  da stasera si potranno ascoltare in streaming dal sito italiano le canzoni in gara al Festival di Sanremo e scegliere tra una libreria di 20 milioni di file musicali condivisibili con i propri amici su Facebook. e ascoltabili dall’interno del social network. Gli utenti hanno a disposizione tre  profili di utilizzo del servizio: gratuito che permette l’ascolto istantaneo di musica su PC desktop e portatili e che prevede la presenza di annunci pubblicitari; in abbonamento a 4,99 euro al mese per ascoltare senza vincoli tutti i brani che si vogliono ma solo sui computer desktop  e portatili e infine in abbonamento a 9,90 euro al mese con la possibilità  di ascoltare i brani da tutti i tipi di dispositivi, smartphone e tablet inclusi, attraverso le apposite app (per iPhone, iPad, Android e BlackBerry.

Registrarsi al servizio è molto semplice, e si può accedere direttamente dall’account di Facebook con cui l’integrazione è totale: una volta effettuato il login appaiono subito i propri contatti e l’elenco dei brani ascoltati dagli amici. Ci sono poi funzioni di ricerca per brani all’interno della top hits e di creazione di una playlist delle canzoni preferite.

Spotify conta una base di 20 milioni di utenti attivi, il 20% dei quali a pagamento (circa 5 milioni) ospita i brani di oltre 300.000 etichette discografiche mondiali ed è accessibile in 18 paesi, compresi Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda oltre a tutte le principali nazioni europee, Italia da oggi compresa.

Il modello di business segue la stessa ripartizione dei ricavi applicata da Apple nell”App Store: il 70% va alle major discografiche e il 30% viene trattenuto da Spotify. Fino a oggi sono stati versati alle industrie discografiche circa 500 milioni di dollari come corrispettivo per i loro diritti d’autore, ha fatto sapere l’azienda che ha investito in questi anni nel modello dello streaming gratuito anche come arma per combattere la pirateria musicale. Nel 2012 secondo i dati diffusi ieri in una ricerca di Deloitte perFimi (Federazione dell’Industria Musicale italiana) il fatturato della musica digitale in Italia è cresciuto del 36% raggiungendo i 36 milioni di euro. Il download di album e brani singoli è salito del 25% ma è lo streaming a mostrare il trend di crescita più elevato: in particolare lo streaming di video basato sul modello della pubblicità  è cresciuto del 77% raggiungendo gli 8 milioni di euro di fatturato.

Per il resto la musica digitale pesa ormai per il 45% del fatturato dell’intero settore