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Rifiuti elettronici: raccolte non autorizzate e sciacallaggi

Redazione | 20 Giugno 2013

Dal Rapporto Sociale 2012 di Ecolight, il consorzio per la gestione dei rifiuti elettronici, arriva una dato allarmante. Per la […]

raeeDal Rapporto Sociale 2012 di Ecolight, il consorzio per la gestione dei rifiuti elettronici, arriva una dato allarmante. Per la prima volta infatti da quando è partito il sistema multi consortile di gestione dei Raee, si è registrato un calo dell’8,5% nella raccolta dei rifiuti elettronici (un comparto che include anche pile e accumulatori esausti e moduli fotovoltaici giunti a fine vita).

Le ragioni di questo calo fisiologico sono da imputare a tre fattori, secondo Ecolight: il calo dei consumi e del turnover dei prodotti elettronici, dovuto alla crisi economica; l’aumento preoccupante degli episodi di sciacallaggio all’interno delle isole ecologiche dove si sono verificati veri e propri furti  con relativa dispersione di sostanze nocive nell’ambiente circostante e infine la crescita di un circuito parallelo ai canali ufficiali di raccolta. Si tratta in quest’ultimo caso di fenomeni abusivi di raccolta delle apparecchiature elettroniche dismesse, che diventano tanto più pericolosi quanto più mancano controlli sulle procedure di smaltimento.

Ciò nonostante il consorzio Ecolight nel 2012 è riuscito a raccogliere 17.600 tonnellate di Raee domestici (il 4% in più rispetto allo scorso anno); il consorzio ha gestito anche i rifiuti elettronici professionali, provenienti cioé dalle aziende e ha servito la distribuzione con un servizio dedicato ai negozi per smaltire le apparecchiature dismesse consegnate dai consumatori, all’atto di acquisto del nuovo (il cosiddetto Uno contro Uno). In tutto quindi sono state gestite 21.500 tonnellate di Raee, il 70% delle quai era fatto da piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo.   Il recupero di sostanze come plastica, metalli e vetro è stato molto elevato: per ogni 10 tonnellate di Raee ne sono state inviate al recupero più di 9, con un risparmio di 190.000 Mw/h e una mancata emissione nell’aria di 116mila tonnellate di anidride carbonica.

Per non vanificare gli sforzi fatti è necessario, secondo il consorzio Ecolight, definire regole certe e uguali per tutti che tutti gli operatori della filiera del riciclo siano tenuti a rispettare. Questo anche in previsione della nuova direttiva europea che l’Italia dovrebbe recepire entro febbraio del prossimo anno.