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Una guida all’uso per LibreOffice

Redazione | 28 Novembre 2013

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LibreOffice ha conquistato in pochi anni una posizione importante nel settore delle suite per l’ufficio, sfruttando al meglio l’eredità  di […]

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LibreOffice ha conquistato in pochi anni una posizione importante nel settore delle suite per l’ufficio, sfruttando al meglio l’eredità  di OpenOffice.org. Dall’avvio del progetto, il suo sviluppo è sempre proseguito a ritmo serrato. In questo primo articolo esamineremo Writer e Impress, i software dedicati alla creazione di testi e presentazioni. In entrambi i casi si tratta di programmi molto intuitivi, tanto che chiunque abbia un minimo di dimestichezza con i computer può iniziare a utilizzarli senza averli mai provati prima. Sono però anche software potenti, ricchi di funzioni avanzate non sempre evidenti o facili da raggiungere. Nelle prossime pagine, oltre a descrivere le funzionalità  di base dei due programmi, vi presenteremo anche le caratteristiche evolute che riteniamo più utili, originali e d’interesse generale.

di Dario Orlandi

ICON_EDICOLAI nuovi Pc offrono una dotazione di software di base quasi completa: browser e player multimediale sono già  compresi nel sistema operativo – anche se molti utenti preferiscono usare prodotti di terze parti – e Windows 8 include anche un antivirus, seppure non di primissima fascia. L’unica assenza di rilievo è la suite di produttività  personale, quell’insieme di applicazioni dedicate alla creazione di documenti, fogli di calcolo e presentazioni (ma non solo) che per la maggior parte degli utenti è sinonimo di Office. Il prodotto di Microsoft è potente, moderno e completo, ma ha un prezzo non trascurabile, specialmente nelle versioni più ricche per gli utenti professionali. Esistono però varie alternative più economiche o addirittura gratuite, tra cui spicca LibreOffice, un prodotto open source nato nel 2010 dal  fork  di OpenOffice.org (per maggiori informazioni, si veda il box Giovane e maturo).
LibreOffice include un editor di testi, un foglio di calcolo, un database desktop e applicazioni per realizzare presentazioni e illustrazioni vettoriali. La migrazione non è particolarmente gravosa: anzi, chi non ha ancora digerito il passaggio di Office all’interfaccia Ribbon, implementata per la prima volta nella versione 2007, potrebbe trovarsi più a suo agio con LibreOffice che con le ultime release della suite Microsoft. LibreOffice non è una soluzione di ripiego: offre moltissime funzioni avanzate e può svolgere senza alcuna difficoltà  tutti i compiti più comuni, quelli necessari alla grande maggioranza degli utenti. Ci sono ambiti specialistici in cui la suite di Microsoft mostra ancora un vantaggio significativo, come per esempio le elaborazioni complesse supportate da Excel, ma LibreOffice cerca di ridurre il divario grazie anche a un ciclo di sviluppo e rilascio molto più rapido: Office viene aggiornato ogni tre anni, ma tre anni fa LibreOffice non era neppure nato. In un lasso di tempo inferiore è passato dalla versione 3.4 alla 4.1.2 (l’ultima disponibile nel momento in cui scriviamo), pubblicando oltre 80 release aggiornate, comprese le beta. Inoltre, LibreOffice permette di liberarsi dal cosiddetto “lock in”, la dipendenza da software chiuso e proprietario, che viene concesso in licenza ma rimane saldamente nelle mani della software house che l’ha realizzato. Questo fattore è importante in particolare per le grandi aziende e la pubblica amministrazione, che hanno la garanzia di poter intervenire sul prodotto per poterlo personalizzare, estendere o modificare per le proprie esigenze.

Come vedremo nelle prossime pagine, gli utenti di Office ritroveranno gran parte delle funzioni a cui sono abituati, anche se magari non tutte hanno la stessa denominazione e si trovano nello stesso posto; partiremo come di consueto dalle basi per poi mostrare alcune delle funzioni più avanzate, che consentono di risolvere problemi complessi. Considerando la vastità  dell’argomento e la quantità  di programmi che compongono la suite, abbiamo deciso di dividere questo approfondimento in due puntate, per dedicare più spazio e più attenzione anche agli strumenti meno reclamizzati, che vengono a torto considerati secondari e che invece possono risolvere brillantemente molti problemi. Cominciamo quindi dall’installazione, per poi addentrarci nelle funzioni di Writer e Impress, le applicazioni dedicate ai documenti di testo e alle presentazioni.

Estratto dell’articolo pubblicato su PC Professionale numero 273