Successivo

News

L’hardware dei tablet “made in China”

Redazione | 6 Dicembre 2013

Tablet

Domanda: in alcuni siti di vendita per corrispondenza sono proposti tablet “made in China” a prezzi stracciati. Per pura curiosità  ne […]

icon_ominiDomanda: in alcuni siti di vendita per corrispondenza sono proposti tablet “made in China” a prezzi stracciati. Per pura curiosità  ne ho comprato uno con schermo da 7 pollici a meno di 100 euro e devo dire che funziona molto bene. Secondo alcune recensioni, il merito spetta al processore di Rockchip, più veloce anche dei Tegra. Recentemente, l’azienda ha annunciato un processore quad core che dovrebbe incrementare ulteriormente le prestazioni. Vorrei un vostro parere su questi processori e sui tablet che li utilizzano: quali sono gli eventuali punti deboli di queste configurazioni hardware? Sono davvero così convenienti come sembra?

I tablet e gli smartphone per i mercati asiatici hanno un costo contenuto, ma la loro configurazione hardware non è paragonabile ai prodotti destinati all'Europa e agli Stati Uniti.

I tablet e gli smartphone per i mercati asiatici hanno un costo contenuto, ma la loro configurazione hardware non è paragonabile ai prodotti destinati all’Europa e agli Stati Uniti.

Risposta: tramite alcuni siti italiani di vendita per corrispondenza è possibile acquistare tablet e cellulari prodotti per il mercato cinese. Nel sud-est asiatico le retribuzioni medie sono molto inferiori rispetto a quelle europee ed è quindi inevitabile che i prodotti destinati a quei mercati debbano avere prezzi contenuti rispetto a quelli dedicati ai paesi più sviluppati e con maggior potere d’acquisto. Per rientrare nei target di prezzo previsti, i tablet e i cellulari devono spesso rinunciare ad alcune delle caratteristiche più avanzate: per esempio, sono spesso dotati di pannelli a cristalli liquidi che riproducono 262.144 colori (talvolta anche solo 65.536) invece di quelli a 16 milioni di colori normalmente presenti sui dispositivi per l’Europa e gli Usa.

Allo stesso modo, non è raro l’utilizzo di schermi tattili resistivi, ormai un retaggio del passato per i modelli in vendita nel nostro paese. Altrimenti, anche quando sono adottati touch screen capacitivi, spesso il numero di punti di contatto rilevati è limitato a 2 (o poco più), caratteristica che li rende inutilizzabili con molte app che danno ormai per scontata la disponibilità  degli schermi a tocco multiplo. Un’altra caratteristica che differenzia i dispositivi più economici è la capacità  della batteria: i tablet per il mercato europeo sono progettati per garantire un’autonomia elevata il più possibile vicina a una giornata lavorativa. Gli utenti asiatici, invece, devono spesso accontentarsi solo di qualche ora di utilizzo intensivo.

Anche la dotazione di memoria flash è differenziata: i dispositivi per il mercato cinese sono spesso privi di una memoria di archiviazione interna e richiedono che l’utente acquisti immediatamente una scheda microSd. Allo stesso modo la Ram, che abbonda nei tablet per il mercato europeo, è ridotta all’osso nei prodotti per i paesi emergenti e spesso è uno dei fattori che impediscono l’adozione delle ultime versioni del sistema operativo.

Infine, sono spesso assenti alcune caratteristiche ritenute non fondamentali. Tra queste, per esempio, il sistema di localizzazione Gps, la radio Fm (che, quando è presente, non implementa la funzione Rds), una fotocamera ad alta risoluzione. Per questo, prima di acquistare un dispositivo, tablet o cellulare destinati al mercato asiatico bisogna leggere con attenzione le specifiche tecniche perché tante caratteristiche che diamo come scontate sui modelli nostrani potrebbero non essere presenti. Fermo restando quanto appena spiegato, con una scelta oculata è spesso possibile portare a casa dispositivi validi a prezzi davvero interessanti.