Quante volte in un giorno vi chiedete: «Dove ho messo le chiavi di casa?». O il portafoglio, o la borsa, o qualsiasi altro oggetto il demone della distrazione vi abbia aiutato a smarrire. Se siete ordinatissimi e infallibili, passate oltre, ma se fate parte del club degli smemorati, resistete ancora qualche mese, quando saranno disponibili le Tile.
Sono l’idea di una startup statunitense, finanziatasi attraverso il crowfounding di Selfstarter, che verranno commercializzate nella primavera 2014. Piccole targhette, come quelle che vedete in foto, dal costo contenuto sui 19 dollari (ma potrebbero scendere in caso di successo commerciale). Si possono applicare ovunque, in pochi secondi. Attraverso un’applicazione per smartphone, al momento per iOS ma in futuro anche per Android, potrete immediatamente sapere dove sono finiti gli oggetti perduti, ritrovando fino a dieci Tile diverse per utente. Si può indivuare la loro posizione su una mappa oppure giocare alla versione cibernetica di ‘acqua o fuoco’ man mano che ci si avvicina a loro con il telefono.
Sulla mappa si può far apparire l’ultima posizione conosciuta di ciascun oggetto Tilable ed è possibile condividere la posizione con più persone in una sorta di “aiutami a trovarlo” social.
Ogni Tile, su richiesta, può generare un avviso acustico per aiutare lo smemorato utente a trovare gli oggetti occultati.
I Tile sono autoalimentati con una batteria di cui il produttore assicura una lunga durata, circa un anno. Segnalano in modo automatico l’avvicinarsi dell’esaurimento delle batterie e danno suggerimenti per la loro ricarica, che non può essere effettuata dall’utente a causa del del contenitore impermeabile e sigillato (o più probabilmente perché, considerato l’utente a cui si rivolge questa soluzione, certamente non saprebbe ricordarsi dove sono le batterie appena acquistate).