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Desktop multipli anche in Windows

Dario Orlandi | 30 Dicembre 2013

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Gli utenti Linux sono abituati da molti anni a poter commutare tra più scrivanie virtuali. Chi ha sempre utilizzato Windows, […]

Gli utenti Linux sono abituati da molti anni a poter commutare tra più scrivanie virtuali. Chi ha sempre utilizzato Windows, invece, probabilmente ritiene che di desktop ce ne possa essere uno solo. Poter creare e gestire desktop multipli però è molto utile in varie circostanze, per organizzare meglio il lavoro e passare rapidamente da un contesto a un altro. Tra le utility che implementano in Windows questa funzione segnaliamo la semplicissima mDesktop (https://code.google.com/p/mdesktop). Si tratta di un software essenziale, quasi spartano, che offre soltanto lo stretto indispensabile. Il vantaggio principale di questo approccio è rappresentato dall’estrema compattezza ed efficienza che permette di raggiungere: l’archivio della versione portable non raggiunge infatti i 250 Kbyte, mentre la memoria occupata dall’utility è inferiore a 500 Kbyte. Nonostante le ridottissime dimensioni, mDesktop offre tutto quello che serve per gestire efficacemente desktop multipli. L’icona che aggiunta alla tray area mostra un rettangolo con uno degli angoli in evidenza. A seconda del desktop selezionato cambia l’angolo evidenziato, il che consente di capire in un instante in quale dei desktop virtuali ci si trova. Un clic destro sull’icona richiama un semplice menu che permette di selezionare una delle scrivanie virtuali, chiudere il programma oppure aprire la finestra di configurazione. Le opzioni sono molte: si può cambiare il numero di desktop disponibili (per default sono quattro), rinominarli e variare le scorciatoie da tastiera che permettono di passare da un desktop all’altro oppure di spostare una finestra su un’altra scrivania. Le combinazioni di default (rispettivamente Alt+1,2,3,4 e Ctrl 1,2,3,4) sono comode e facili da ricordare; non si sente la necessità  di modificarle a meno che non vadano in conflitto con altri programmi. Serve invece un po’ di adattamento per imparare a spostare le finestre tra i diversi spazi di lavoro, ma è una piccola fatica che verrà  presto ben ripagata: siamo certi che dopo qualche ora vi chiederete come sia possibile fare a meno dei desktop virtuali.

Sistemi Operativi 03