Successivo

HowTo

Il controllo dei downlod dell’antivirus G-Data

Redazione | 27 Febbraio 2014

Domanda: L’anno scorso ho acquistato un pacchetto multilicenza per l’antivirus G-Data. Recentemente, il software ha notificato la disponibilità  di un […]

Domanda: L’anno scorso ho acquistato un pacchetto multilicenza per l’antivirus G-Data. Recentemente, il software ha notificato la disponibilità  di un aggiornamento, che ho puntualmente installato. Il programma è ora alla versione 2014, ma ho riscontrato un fastidioso intervento dell’antivirus ogni volta che apro video con risoluzione superiore a 480p su YouTube. Una finestra informa che è in corso il controllo del download e ciò comporta che devo attendere il buffering completo del video prima di avviare la riproduzione. Ho risolto parzialmente il problema aggiungendo un’eccezione per il sito di YouTube, ma per video di risoluzione superiore il messaggio è visualizzato ugualmente e la riproduzione è posticipata fino al completo trasferimento dei dati. Lo stesso problema si presenta quando scarico file di notevoli dimensioni tramite il browser. Come posso risolvere questo inconveniente?

 L'antivirus G-Data verifica anche i flussi multimediali in streaming. Per ridurre l'impatto sulle prestazioni del computer è possibile limitare la quantità  dei dati soggetti ad analisi.

L’antivirus G-Data verifica anche i flussi multimediali in streaming. Per ridurre l’impatto sulle prestazioni del computer è possibile limitare la quantità  dei dati soggetti ad analisi.

Risposta: L’antivirus G-Data è molto apprezzato per la meticolosità  dei controlli e il comportamento descritto dal lettore lo conferma. Nella maggior parte dei casi, la riproduzione dei video di YouTube passa attraverso Flash Player. Questo plug-in di Adobe in passato è stato oggetto di molte critiche per le vulnerabilità  che spesso hanno consentito ai pirati informatici di accedere ai computer su cui venivano riprodotti i contenuti multimediali. Gli attacchi di questo tipo solitamente utilizzano una tecnica nota come buffer underrun, che consiste nel mandare in esecuzione il codice pirata sovrascrivendo apposite locazioni di memoria del plug-in. È per questo che G-Data cerca di intercettare non solo i file eseguibili o gli archivi, ma anche i flussi di dati per la riproduzione audio/video in streaming. Il fatto che il problema occorra solo con i file con risoluzione superiore a 480p non è dovuto a una selettività  nell’azione dell’antivirus, ma al fatto che per i file con risoluzioni inferiori la scansione è talmente rapida da non essere rilevabile dall’utente. Come evidenziato dal lettore, è possibile escludere YouTube dai siti soggetti al controllo. Questa soluzione, però, oltre a non essere del tutto consigliabile sul piano della sicurezza, è abbastanza problematica perché i link ai video di YouTube possono essere espressi con sintassi diverse e quindi l’esclusione del dominio youtube.com non elimina del tutto il problema.

Una soluzione migliore consiste nell’impostare un limite per i controlli eseguiti sui dati provenienti dai protocolli utilizzati per il web e la messaggeria istantanea. Nelle impostazioni Web/Im, accertarsi che la voce relativa al Download Size Limit sia attiva e configurata su un valore abbastanza ridotto (il limite di 2 Mbyte ha risolto il problema a molti utenti). Il lettore potrà  verificare quale sia il valore più adeguato alla sua configurazione hardware.

Se questo non fosse risolutivo, tramite le impostazioni Web/Im si potrà  valutare la possibilità  di disabilitare la scansione dei contenuti trasferiti mediante i protocolli dedicati al web e alla messaggeria istantanea, consapevoli che ciò ridurrà  il livello di protezione offerto dall’antivirus