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Test: Samsung Galaxy S5, il ritorno del re

Redazione | 14 Giugno 2014

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Lo smartphone Android più famoso ora ha numerose funzioni in più, potenza da record e display migliorato. La quinta generazione […]

Lo smartphone Android più famoso ora ha numerose funzioni in più, potenza da record e display migliorato.

La quinta generazione dello smartphone di punta di Samsung arriva a poco meno di un anno dalla presentazione del Galaxy S4; è disponibile in Italia dall’11 aprile nei colori bianco, nero, blu e oro, con quest’ultimo in esclusiva tramite Vodafone.

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Esteticamente il Galaxy S5 non è certo una rivoluzione: la forma è quella canonica della serie Galaxy S e da questo punto di vista Samsung si rivela ancora una volta molto conservativa nel design. Rispetto all’S4 è leggermente più grande e più pesante, si è per fortuna ancora ben lontani dal Note 3, che pesa 169 grammi e ha un display da 5,7″.

La cover posteriore, sempre rimovibile e sempre in policarbonato, ora ha un diverso design con una puntinatura antiscivolo. Ha un effetto piacevole al tatto ma è una cosa diversa rispetto all’alluminio, al vetro o ai materiali compositi usati dai concorrenti. Riconosciamo la praticità  di una cover rimovibile e della batteria intercambiabile, ma a nostro avviso Samsung avrebbe potuto osare di più sotto questo aspetto e cambiare materiali. Una grossa novità  però c’è ed è l’impermeabilità  all’acqua e alla polvere. Il telaio è certificato IP67 e può resistere in immersione in acqua per 30 minuti alla profondità  di un metro. La porta Usb, in formato 3.0 ma compatibile con i cavi Usb 2.0, è protetta da uno sportellino in plastica un po’ duro da aprire: bisogna usare le unghie o un oggetto appuntito.

Responsabile dell’aumento di dimensioni è il display, la cui diagonale cresce da 5 a 5,1″, pur conservando una risoluzione di 1.920 x 1.200 pixel. Il pannello Super Amoled è un sorprendente passo in avanti rispetto a quello del Galaxy S4. Mettendoli fianco a fianco si vede subito che è migliorato sotto ogni aspetto: è più luminoso, ha angoli di visione superiori, colori ancora più vivi (anche se non particolarmente realistici).

Per chi proviene dal Galaxy S4 questo è il miglioramento più evidente. Al di sotto del display c’è il pulsante home con il sensore delle impronte digitali integrato. Possono essere registrate fino a tre impronte diverse; oltre che per sbloccare il telefono possono essere usate per rendere privati alcuni dati o per i pagamenti digitali tramite PayPal. Il riconoscimento non è immediato come sull’iPhone 5C, dove basta poggiare il dito sul pulsante: in questo caso bisogna strisciarlo lungo il tasto home dall’alto in basso, entro certi limiti di velocità  e angolazione, e non sono rari i mancati riconoscimenti.

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