Hardware

Test: audio Dac Denon DA-300USB

Redazione | 17 Luglio 2014

Audio

Il nuovo Dac che arricchisce il vasto catalogo Hi-Fi di Denon rappresenta una delle proposte attualmente più interessanti nel segmento […]

Il nuovo Dac che arricchisce il vasto catalogo Hi-Fi di Denon rappresenta una delle proposte attualmente più interessanti nel segmento dei prodotti consumer di fascia media.
Si tratta di un convertitore digitale/analogico Usb dalle caratteristiche di tutto rispetto – basato sul noto e performante chip Burr Brown 1795 – che gestisce i formati audio in alta risoluzione fino a 24 bit / 192 kHz.

Il Denon, inoltre, è uno dei pochi dispositivi di questo genere in grado di trattare anche i Dsd, ovvero i file nel formato Direct Stream Digital ad alta risoluzione definito da Philips e Sony al lancio congiunto dell’SACD (Super Audio CD) e basato sulla modulazione Delta-Sigma sviluppata da Philips fin dagli anni ’70. In estrema sintesi, i Dsd sono originati dal segnale analogico, che viene convertito direttamente in digitale con una frequenza di campionamento molto alta.

 

Denon DA-300USB dac

Questo passaggio viene fatto sfruttando diversi algoritmi – in funzione del grado di fedeltà  richiesto – che possono generare file a 1 bit o multi-bit (a 2,8 o 5,6 MHz) sovracampionati a 64x o 128x rispetto al normale valore di un Cd. Un’altra peculiarità  del Denon consiste nell’impiego della tecnologia Advanced AL32 Processing di rielaborazione (upsampling) dei dati a 32 bit per ottenere un suono più naturale: si tratta di una soluzione che potrebbe far storcere il naso ai puristi, ma che alla prova dei fatti si è rivelata invece molto efficace, tanto con materiale di elevata qualità  quanto con originali a basso bitrate.

Il DA-300USB possiede un’alimentazione autonoma ed è in grado di operare anche in qualità  di Dac stand alone, caratteristica che ne accresce la versatilità  e che ci ha dato modo di testarlo sia con lettori da tavolo di ultima generazione sia con apparecchi datati. Per esempio, collegato all’uscita digitale elettrica di un Rotel RCD-965BX disponibile in sala d’ascolto – un player di circa 15 anni considerato, ai tempi, tra i migliori entro il milione di lire – ha ridato nuova vita all’apparecchio sfoggiando tra l’altro, fin dalle prime battute, un’indiscutibile autorevolezza sui bassi, nettamente presenti, profondi e controllati.

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