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Drone per tutti. Ma non per tutti

Michele Braga | 17 Dicembre 2014

I droni figurano tra i dispositivi tecnologici che nel corso del 2013 e 2014 hanno visto un boom di richieste […]

I droni figurano tra i dispositivi tecnologici che nel corso del 2013 e 2014 hanno visto un boom di richieste e di vendite. Non solo in ambito professionale, ma anche in quello più prettamente consumer, come dimostrato dai molti volantini di negozi specializzati, della grande distribuzione e sui negozi per la vendita online.

Se state pensando di regalarvi o regalare un drone – in molti ci hanno pensato proprio per Natale – è opportuno sapere che dallo scorso 30 aprile un decreto emesso dall’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) regolamenta proprio l’utilizzo dei droni o più precisamente dei mezzi APR (Aerei a Pilotaggio Remoto) a tutto campo per peso e tipo di utilizzo.

L’Enac ha distinto i droni in due categorie per le quali valgono regole molto differenti. Per quella degli APR, relativa ai droni per attività  professionali e lavorative, è necessario essere maggiorenni, partecipare a un corso di volo e ottenere il relativo patentino; sono esentati invece coloro che utilizzano droni che rientrano nella categoria degli aeromodelli dedicati a scopi ricreativi e sportivi.
Secondo questa prima distinzione i droni “giocattolo” dovrebbero essere assimilabili agli aeromodelli, ma in realtà  la distinzione tra le due categorie è piuttosto sottile e labile.

Il decreto Enac definisce, infatti, come aeromodello un “dispositivo aereo a pilotaggio remoto, senza persone a bordo, impiegato esclusivamente per scopi ricreativi e sportivi, non dotato di equipaggiamenti che ne permettano un volo autonomo, e che vola sotto il controllo visivo diretto e costante dell’aeromodellista, senza l’ausilio di aiuti visivi”. È definito, invece, ARP un “mezzo aereo a pilotaggio remoto senza persone a bordo, non utilizzato per fini ricreativi e sportivi”. Ancora è definito SARP un “sistema costituito da un mezzo aereo (aeromobile a pilotaggio remoto) senza persone a bordo, non utilizzato per fini ricreativi e sportivi, e dai relativi componenti necessari per il controllo e comando da parte di un pilota remoto”.

I moderni droni sono equipaggiati di sistemi Gps che ne permettono il ritorno autonomo al punto di partenza e, grazie alla presenza di videocamere e/o sistemi di navigazione, permettono di utilizzare smartphone e tablet per essere pilotati anche al di fuori del campo visivo.

La cosa chiara è che riuscire a catalogare in modo preciso un drone e le sue possibilità  di utilizzo non è banale.

Come e dove potete far volare i droni?

Se il vostro drone rientra nella categoria degli aeromodelli potete farlo volare in aree non popolate con un raggio massimo di 200 metri, per un’altezza massima dal suolo pari a 70 metri, in condizioni di luce diurna e se siete in grado di pilotare il vostro drone senza rischio per persone e cose. La responsabilità  della scelta dell’area di volo ricade sul pilota o sull’operatore.

Se siete in possesso del patentino di abilitazione al pilotaggio di aeromodelli radiocomandati – documento rilasciato da scuole certificate dall’Aero Club d’Italia – il raggio della zona di volo si estende a 300 metri e l’altezza massima dal suolo a 150 metri, sempre in condizioni di luce diurna. Anche in questo caso la responsabilità  della scelta dell’area di volo è responsabilità  del pilota o dell’operatore.
Se si desidera oltrepassare i limiti di queste regole, l’attività  di volo deve essere eseguita in un campo di volo con spazi aerei regolamentati.

In ogni caso queste aree non devono essere zone di traffico aereo e devono essere comunque a una distanza di almeno 8 Km dal perimetro degli aeroporti e dei relativi sentieri di avvicinamento e decollo degli aeromobili.

Per non incorrere in problemi le linee guida sono quindi: niente volo in città , niente luoghi con persone, parchi pubblici o altre aree dove è possibile recare danno a persone e cose. Gli spazi indoor – spazi confinati all’interno di luoghi chiusi – sono permessi, sempre restando nei limiti delle regole prima descritte.

Attività  professionale con i droni

Se siete interessati a utilizzare il vostro drone anche per attività  diverse da quelle puramente ludiche e quindi per effettuare riprese o altre attività , a questo link trovate il documento completo del decreto Enac dove sono specificate le disposizioni e i limiti di volo per aeromodelli, mezzi ARP (Aeromobile a Pilotaggio Remoto), mezzi SARP (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto); nel decreto sono definite le categorie di volo per peso e gli scenari di attività  con distinzione tra “operazioni specializzate non critiche” e “operazioni specializzate critiche”.

Se trovate un drone sotto l’albero di Natale, buon divertimento! Sempre rispettando le regole di utilizzo.