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Editoriale | Magazine

Aggiorna ora a Windows 10, o aggiorna stanotte

Dario Orlandi | 3 Febbraio 2016

Editoriale

Terry Myerson, Executive Vice President della divisione Windows and Devices di Microsoft, ha recentemente svelato i piani della società  per […]

Terry Myerson, Executive Vice President della divisione Windows and Devices di Microsoft, ha recentemente svelato i piani della società  per favorire la diffusione di Windows 10. L’azienda di Redmond sta per passare alle “maniere forti” nel tentativo di convincere anche i più recalcitranti ad accettare il suo generoso dono, ovvero l’aggiornamento gratuito da Windows 7 e 8/8.1. Chi usa uno di questi sistemi operativi ha quasi certamente incontrato negli ultimi mesi la finestra di dialogo che suggerisce l’upgrade all’ultima versione di Windows. Il cosiddetto GWX (Get Windows X, in italiano Ottieni Windows 10), infatti, è stato distribuito tramite Windows Update: in un primo tempo permetteva di prenotare l’aggiornamento per poterlo installare fin dal giorno del rilascio ufficiale di Windows 10 (avvenuto poi il 29 luglio), e poi ha seguitato a proporre l’upgrade anche a chi non avesse approfittato della prenotazione.

Nel corso degli ultimi mesi questo software è stato aggiornato in varie occasioni, e molti di coloro che avevano declinato la proposta di aggiornamento se la sono vista ripetere più e più volte. Microsoft ha anche cambiato l’interfaccia e i messaggi visualizzati; uno dei più inquietanti è la finestra con due soli pulsanti, Update now e Update tonight (Aggiorna ora e Aggiorna stanotte), che apparentemente non lascia scampo, ma in realtà  può essere chiusa con un clic sull’icona in alto a destra. A qualcuno è andata anche peggio: particolari sequenze di azioni o problemi di configurazione hanno portato in alcuni casi (per fortuna sporadici) all’aggiornamento a Windows 10 senza il consenso dell’utente.

Ma la pressione sta per crescere ancora: alla fine dello scorso anno l’upgrade a Windows 10 è stato inserito in Windows Update, e presto (l’indicazione, molto generica, è “inizio 2016”) verrà  invece spostato tra gli aggiornamenti consigliati. Questo significa che la maggioranza degli utenti potrebbe scaricarlo senza neppure rendersene conto. La procedura chiederà  comunque conferma prima di avviare l’aggiornamento, e gli utenti avranno un mese di tempo per ritornare alla versione installata in precedenza. Un’altra originale strategia messa in campo da Microsoft è il termine anticipato del supporto per Windows 7 e Windows 8. Per questi due sistemi operativi il cosiddetto extended support cesserà  rispettivamente nel gennaio 2020 e nel gennaio 2023, ma sui nuovi computer con architettura Skylake (o successiva) la data è molto più ravvicinata: luglio 2017. Successivamente, sui i sistemi di questo tipo saranno disponibili per Windows 7 e 8 soltanto gli aggiornamenti critici. Una notizia che probabilmente non sarà  accolta con entusiasmo dalle aziende che contavano di aspettare la fine dell’extended support per effettuare un upgrade.

Dario Orlandi