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Windows 10 Creators Update

Dario Orlandi | 31 Maggio 2017

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Subito dopo aver completato l’installazione, il Creators Update di Windows 10 potrebbe apparire una delusione: non ci sono grandi novità  […]

Subito dopo aver completato l’installazione, il Creators Update di Windows 10 potrebbe apparire una delusione: non ci sono grandi novità  visibili, e il funzionamento quotidiano del sistema operativo non è stato rivoluzionato. Quando si avvia il computer e si raggiunge il desktop non c’è praticamente nessun indizio che indichi l’aggiornamento all’ultima versione. Le innovazioni più originali, infatti, sono dedicate alla realtà  aumentata, e non sono sfruttabili da chi utilizza il sistema operativo su un device di tipo più tradizionale. Ma sarebbe un errore sottovalutare la portata di questo aggiornamento, perché Microsoft vi ha raccolto moltissime nuove funzioni e impostazioni che migliorano l’usabilità , la sicurezza e anche le prestazioni di Windows. Si tratta di un update facile da raccomandare a tutti gli utenti, perché non introduce innovazioni radicali ma semplifica la vita quotidiana. Nelle prossime pagine scopriremo come installare il Creators Update e passeremo in rassegna le novità  introdotte.

di Dario Orlandi

ICON_EDICOLAWindows 10 è sul mercato da oltre un anno e mezzo, ma molti utenti che pure lo utilizzano ogni giorno continuano ad avere la sensazione che il sistema operativo non sia completo. In effetti, Microsoft ha lanciato il suo ultimo Os con la promessa di continuarne lo sviluppo senza soluzione di continuità . E sta mantenendo gli impegni: gli aggiornamenti si sono susseguiti a ritmo sostenuto, hanno portato nuove funzioni, hanno risolto problemi e hanno integrato nell’ecosistema di Windows prodotti innovativi. L’ultima evoluzione in questo percorso è il Creators Update, disponibile in versione definitiva dallo scorso 11 aprile. Nonostante sia ormai trascorsa qualche settimana dal lancio, molti computer non hanno ancora ricevuto la proposta di aggiornamento; Microsoft, infatti, sta distribuendo l’Update con estrema cautela, non soltanto per evitare il sovraccarico dei server dedicati al download, ma soprattutto per mantenere sotto controllo l’intero processo e, si spera, risolvere in maniera rapida eventuali problemi che dovessero emergere, prima che arrivino a interessare l’intera base installata. Come abbiamo già  accennato, il Creators Update è un aggiornamento evolutivo, che non rivoluziona l’aspetto o il funzionamento di Windows, ma ne migliora una miriade di dettagli e funzioni. Dopo aver completato l’aggiornamento si inizia ad avere la sensazione di utilizzare un sistema maturo e coerente, che offre tutte le funzioni e le opzioni necessarie per il lavoro quotidiano senza costringere gli utenti a barcamenarsi tra la nuova interfaccia e le vestigia ereditate da Windows 7 o addirittura dalle versioni precedenti. Questo non significa, comunque, che le novità  rilevanti siano poche: al contrario, il sistema operativo è disseminato di nuove funzioni, alcune delle quali possono risultare davvero significative per molti utenti. Anche gli strumenti introdotti con le release precedenti, come per esempio Windows Ink, sono stati integrati con nuove funzioni che ne migliorano l’usabilità  quotidiana. Bisogna quindi guardare a Windows 10 con occhi nuovi, dando una seconda occasione alle funzioni che magari sono già  state provate in passato e poi dimenticate perché mancava qualche dettaglio per renderle realmente utili; ci sono buone probabilità  che l’evoluzione di Windows 10 abbia aggiunto i tasselli mancanti e che ora il loro funzionamento possa risultare più efficace e gradevole.

Nelle prossime pagine scopriremo quali sono queste novità , grandi e piccole, che potrebbero sfuggire proprio perché sono state distribuite in tutto il sistema operativo, senza che nulla segnali la loro presenza. Questo forse è il rischio più grande che corre questo Creators Update: essere sottovalutato proprio perché le novità  introdotte non sono reclamizzate, e possono finire con l’essere trascurate o addirittura restare sconosciute.

Estratto dell’articolo pubblicato su PC Professionale di giugno 2017