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Linux: cinque distribuzioni per il desktop

Giorgio Panzeri | 25 Febbraio 2010

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Articolo di Filippo Moriggia (ha collaborato Lorenzo Lazzeri) Abbiamo messo sul banco di prova le principali distribuzioni Linux per uso […]

LinuxApe

Articolo di Filippo Moriggia (ha collaborato Lorenzo Lazzeri)

Abbiamo messo sul banco di prova le principali distribuzioni Linux per uso desktop per capire quali progressi ha compiuto negli ultimi mesi questo sistema operativo open source e vedere come si comporta con le architetture hardware più recenti. Nei test, come leggerete, è emerso che le distribuzioni prese in esame hanno fatto molti passi in avanti ma anche – paradossalmente – qualcuno indietro.

ICON_EDICOLAÈ nettamente migliorato, ad esempio, il riconoscimento dell’hardware: pur avendo utilizzato per le prove un notebook e un desktop entrambi di ultima generazione, basati sulle più recenti architetture Intel e Amd, non ci siamo scontrati con particolari problemi, neppure nel riconoscimento di schede di rete, webcam e moduli Bluetooth. Le distribuzioni Linux valutate dispongono di una buona dotazione di software e permettono di essere immediatamente operativi, di preparare documenti, navigare su Internet, scaricare la posta elettronica e guardare le immagini scattate con la fotocamera. Non è altrettanto facile, e in qualche caso è diventato ancora più difficile, utilizzare Linux per ascoltare il proprio archivio di Mp3, vedere un Dvd o un video DivX. Alcune delle distribuzioni della rassegna richiedono infatti complesse procedure di configurazione per riuscire a gestire e riprodurre i principali formati audio/video proprietari, e non sempre il successo è garantito.

Con nessuna delle distribuzioni provate siamo poi riusciti a riprodurre un disco Blu-Ray: la cifratura che viene utilizzata su questi supporti per proteggere i contenuti non è facilmente superabile e perciò è indispensabile l’uso di un prodotto commerciale. Mentre per Windows ne esistono parecchi, non ce ne sono ancora per Linux.

Per i nostri test abbiamo deciso di prendere in considerazione solo le edizioni a 64 bit (anche se con una importante eccezione). Ormai questa piattaforma è matura e i quantitativi sempre più generosi di Ram disponibili sui nuovi Pc la rendono quasi una scelta obbligata. Una versione a 32 bit oggi è consigliabile solo a chi vuole sfruttare un computer con una dotazione limitata di memoria, come un Pc datato e difficilmente espandibile oppure un netbook. A proposito di Netbook: nelle pagine che seguono, oltre alle recensioni delle cinque distribuzioni oggetto dei test (Debian, Fedora, Mandriva, OpenSUSE e Ubuntu), trovate anche un riquadro in cui vi presentiamo due distribuzioni sviluppate appositamente per questi dispositivi. (…)

[Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 228, in edicola dal 26 febbraio]