Successivo

Networking

Standard Wi-Fi e aree geografiche

Redazione | 20 Agosto 2014

Reti

Domanda: Durante la procedura d’installazione, il mio router Wi-Fi chiede di selezionare prima l’area geografica e poi di specificare il Paese […]

DomandaDurante la procedura d’installazione, il mio router Wi-Fi chiede di selezionare prima l’area geografica e poi di specificare il Paese in cui sarà  utilizzato. Perché questa richiesta? Le specifiche Ieee 802.11 non sono standard e uguali in tutto il mondo? A cosa serve sapere dove dovrà  gestire la connettività  Wi-Fi? Scegliendo un Paese diverso dal nostro si otterrebbe qualche vantaggio sul piano operativo?

L'intervallo di frequenze disponibile per il Wi-Fi varia da un Paese all'altro. In Europa, nella maggioranza dei casi sono disponibili 13 canali nella banda 2,4 GHz.

L’intervallo di frequenze disponibile per il Wi-Fi varia da un Paese all’altro. In Europa, nella maggioranza dei casi sono disponibili 13 canali nella banda 2,4 GHz.

Risposta: Le specifiche Ieee 802.11 definiscono i protocolli e le modalità  di codifica necessarie per la trasmissione dei dati su reti wireless. Nonostante lo standard indichi anche l’intervallo di frequenze da utilizzare, questo parametro è soggetto alle autorizzazioni dei Paesi in cui si utilizzano i dispositivi. Nella maggior parte dell’Europa, al Wi-Fi nella banda 2,4 GHz sono stati dedicati 13 canali, in Giappone il numero di canali disponibili sale a 14 mentre negli Stati Uniti è limitato a 11. È per questo motivo che la procedura di configurazione del router Wi-Fi chiede d’impostare l’area geografica: in questo modo il dispositivo utilizzerà  solo le frequenze effettivamente disponibili, evitando pericolose interferenze. I dispositivi Wi-Fi che non richiedono l’impostazione di questo parametro di solito si limitano ad utilizzare gli 11 canali disponibili in tutto il mondo, ma così riducono l’efficienza di utilizzo dello spettro radio.

Esistono altri parametri che possono essere condizionati dalle legislazioni nazionali, ma in questi casi i produttori preferiscono adottare un atteggiamento cautelativo e implementano le specifiche più restrittive in modo da ottenere per i loro apparecchi un’omologazione che consenta di commercializzarli in tutto il mondo. In sintesi, adottare impostazioni alternative è sconsigliabile: si rischierebbe solamente di produrre interferenze elettromagnetiche e di rendere il router incompatibile con i dispositivi che implementano in maniera più stringente le specifiche nazionali.