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Sei sicuro di conoscere tutto su Facebook?

Dario Orlandi | 5 Ottobre 2017

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Facebook è il più improbabile dei fenomeni di Internet: un servizio Web simile a molti altri, con funzioni neppure troppo […]

Facebook è il più improbabile dei fenomeni di Internet: un servizio Web simile a molti altri, con funzioni neppure troppo originali, che ha saputo però offrire la giusta combinazione di ingredienti e sfruttare nel modo migliore la voglia di comunicare degli utenti per crescere in modo continuo e impetuoso, fino a diventare uno dei principali attori nello scenario di Internet, con due miliardi di utenti che si collegano almeno una volta al Mese, cinque nuovi profili creati ogni secondo e 300 milioni di immagini caricate al giorno. Questa crescita impetuosa ha portato a un ambiente ricco ma complesso, con tanti piccoli segreti e funzioni nascoste. Nelle prossime pagine troverete molti suggerimenti per sfruttare al meglio, per diletto o per lavoro, le funzioni offerte dal più importante social network.

di Dario Orlandi

ICON_EDICOLALa storia della nascita di Facebook (raccontata, sia pure con qualche licenza, anche in un bel film di David Fincher) è un classico esempio dell’imprenditorialità  americana, un terreno fertile che permette anche alle idee più semplici di attecchire e crescere fino a trasformarsi in grandi aziende che danno lavoro a migliaia di persone e muovono capitali giganteschi. Il suo fondatore, Mark Zuckerberg, ha creato la prima versione del servizio a 23 anni, mentre studiava psicologia all’università  di Harward. Facebook non era il suo primo social network: aveva infatti già  sviluppato altri servizi simili, come per esempio Coursematch, che permetteva agli iscritti di entrare in contatto con altri studenti che seguivano gli stessi corsi. Facebook (o, meglio, “the facebook”, com’era denominato all’inizio), è stato lanciato nel febbraio del 2004, come servizio rivolto agli studenti di Harvard; il successo è stato subito travolgente: nel giro di 24 ore erano stati aperti oltre 1.200 profili e in meno di un mese oltre la metà  degli studenti si era iscritta.
Il network è stato gradualmente esteso fino a coprire tutte le università  statunitensi, e nell’ottobre dell’anno successivo ha mosso i primi passi fuori dagli Stati Uniti, per raggiunge alcune università  del Regno Unito. Ma il grande balzo è del 2006: nel mese di settembre, infatti, Facebook ha modificato la sua policy di iscrizione, permettendo l’apertura di un profilo a chiunque avesse un indirizzo email: il social network smetteva quindi di essere un fenomeno limitato agli studenti universitari e si apriva al mondo intero. Durante i primi anni di vita del servizio, Zuckerberg ha ricevuto varie offerte di acquisto da parte dei grandi colossi di Internet, ma ha sempre rifiutato di vendere la sua creatura. Ha invece deciso di quotare Facebook in borsa, con una mossa che alcuni analisti avevano considerato un azzardo: all’epoca (era il maggio 2012), infatti, non erano ancora ben definiti i flussi di ricavi che avrebbero permesso all’azienda di remunerare il capitale degli investitori; la crescita negli anni precedenti era stata impetuosa, ma ancora percorsa da qualche scossone di assestamento.
I primi passi di Facebook in borsa sono stati piuttosto incerti: l’azione è partita da un prezzo iniziale di 34,03 dollari e ha continuato a scendere per le prime settimane, facendo temere un fiasco. Ma il tempo ha dato ragione a Zuckerberg, perché Facebook ha continuato a crescere nel corso degli anni, e ha iniziato a generare anche enormi ricavi. È dello scorso luglio l’annuncio che Facebook ha superato per la prima volta i 500 miliardi di dollari di capitalizzazione, posizionandosi al quarto posto assoluto, dietro ad Apple, Alphabet (la società  madre di Google) e Microsoft. Facebook è nota anche per una politica di acquisizioni piuttosto ambiziosa: ancor prima di essere quotata in borsa, infatti, aveva già  sborsato un miliardo di dollari per acquisire il controllo di Instagram. Ma il fiore all’occhiello della campagna di shopping è Whatsapp, il noto servizio di comunicazione mobile che Facebook ha pagato 19 miliardi di dollari nell’ottobre del 2014. (…)