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Stampa in mobilità 

Marco Martinelli | 4 Maggio 2016

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Per i professionisti sempre in viaggio, l’ufficio mobile è una realtà  pressoché irrinunciabile e una stampante portatile per la stampa […]

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Per i professionisti sempre in viaggio, l’ufficio mobile è una realtà  pressoché irrinunciabile e una stampante portatile per la stampa in mobilità  riveste un ruolo talvolta fondamentale tra gli strumenti di lavoro. Ma poiché non si vive di solo lavoro, anche in ambito consumer una periferica leggera e compatta per produrre velocemente fotografie su carta può rappresentare un pratico e utile accessorio di viaggio. In questo articolo valuteremo entrambe le tipologie di prodotti, sottoponendo ai consueti test di laboratorio le soluzioni più interessanti sotto il profilo dell’utilizzo in mobilità , senza ovviamente trascurarne funzionalità  e prestazioni anche nel contesto di usuale impiego in ufficio o tra le mura domestiche.

di Marco Martinelli

ICON_EDICOLAUn aspetto interessante di queste unità  è, infatti, rappresentato dalla versatilità : compatte, leggere e autoalimentate, ideali quindi per essere trasportate agevolmente e funzionare in ogni luogo, le stampanti portatili possono in molti casi svolgere un lavoro più che accettabile anche in sostituzione delle controparti desktop, a patto di non pretendere analoghe prestazioni in termini di velocità  di stampa, autonomia o produttività , caratteristiche secondarie rispetto alla vocazione fondamentale di impiego itinerante.

In ambito business le stampanti portatili rientrano in un segmento di mercato verticale e sono progettate in modo da garantire efficienza e affidabilità  nel minimo spazio, obbiettivi ottenibili solo con la massima integrazione e miniaturizzazione delle parti e con l’impiego di materiali di qualità , tutti fattori che concorrono inevitabilmente a far lievitare i costi di produzione e il prezzo finale. A livello aziendale – e individuale per i liberi professionisti – l’acquisto di periferiche di questo tipo può costituire una voce importante nel budget di spesa, ma rappresenta comunque un investimento ad alto rendimento facilmente ammortizzabile in virtù dei vantaggi ottenibili sul campo. Gli esempi sono molteplici: basti pensare, per esempio, ai viaggiatori d’affari che potrebbero avere bisogno di produrre documenti da condividere con i clienti fuori dall’ufficio, gli addetti alle vendite che devono consegnare offerte o contratti, ai tecnici di assistenza che necessitano di rilasciare velocemente fatture, rapporti di servizio o schede di manutenzione, ai consulenti e ai periti che richiedono una copia cartacea immediata per cliente. Tutti elementi che aumentano produttività  ed efficienza riducendo o annullando la necessità  di accedere alle risorse aziendali, con l’ulteriore vantaggio della maggior sicurezza data dall’utilizzo di una periferica di stampa personale che evita di doversi connettere a dispositivi esterni alla propria attrezzatura informatica.

La scelta corretta

Il segmento di mercato delle stampanti portatili è molto ristretto rispetto a quello delle periferiche tradizionali e l’offerta è pertanto decisamente più limitata. In ambito business, i parametri essenziali da prendere in considerazione sono costituiti essenzialmente dalla tipologia di stampe che si richiedono e dal volume e peso da sommare al proprio bagaglio lavorativo quotidiano. In estrema sintesi, la scelta primaria dovrebbe pertanto essere rivolta verso la tecnologia di stampa, termica o inkjet.

La prima consente di ridurre al minimo dimensioni e peso, offre un’affidabilità  totale, non richiede manutenzione, consuma poca energia e assicura quindi un’elevata autonomia delle batterie: di contro, richiede l’uso di carta speciale e produce esclusivamente copie in scala di grigio, senz’altro perfette per documenti generici e grafica di base ma inadatte per volantini, presentazioni o brochure, per esempio. L’esigenza del colore dirotta la scelta inevitabilmente verso una periferica inkjet, indiscutibilmente più pesante e voluminosa (pur rimanendo nei limiti della portabilità ), più delicata ed esigente in termini di manutenzione (sostituzione delle cartucce e cicli di pulizia) ma nettamente più versatile riguardo all’output, con la possibilità  di usare un ampio ventaglio di supporti di stampa, dalle carte comuni alle fotografiche lucide e opache.

Le inkjet portatili potrebbero rappresentare una scelta interessante anche in ambito consumer, se non fosse per il prezzo piuttosto elevato: chi desidera stampare solo fotografie in piccolo formato senza investire troppo nell’hardware, si può orientare verso le portatili di Canon, Fujifilm e Polaroid che trattiamo nella seconda parte dell’articolo. Si tratta di tre prodotti compatti, leggeri ed estremamente semplici da utilizzare, progettate proprio con il fine di fornire immediatamente in ogni luogo delle immagini su carta (sfruttando tecnologie chimiche o termiche a sublimazione) a tono continuo e di elevata qualità . (…)

Trovi l’articolo completo su PC Professionale di maggio 2016