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Videogame

Gears of War 4 – La Recensione

Redazione | 12 Novembre 2016

Gaming

Sono passati venticinque lunghi anni da quando le locuste sono state sconfitte. Il pianeta Sera non è più quella terra […]

Sono passati venticinque lunghi anni da quando le locuste sono state sconfitte. Il pianeta Sera non è più quella terra rigogliosa e ricca di emulsione che aveva spinto gli umani a colonizzarlo, ma un luogo inospitale, profondamente cambiato nel clima e con pochissimi umani a popolarlo. Proprio per questo motivo i COG hanno scelto di utilizzare la legge marziale e una propaganda sulle nascite per tutelare i vivi e ripopolare il pianeta. Alcuni però non sono d’accordo: gli “estranei” – così vengono chiamati – vivono ai margini della società , quasi da clandestini. In questo clima teso noi vestiamo le vesti JD Phoenix, figlio del ben più famoso Marcus, che insieme al suo amico d’infanzia Delmont ha scelto di disertare dai COG per unirsi a Kait e al suo gruppo di ribelli. Da questo incipit nasce una storia in cinque atti che ha tutto il sapore del capitolo che serve a far conoscere i nuovi volti ai giocatori. Il “nuovo che avanza” si incastona perfettamente all’interno di una storia ritmata, anche se non particolarmente profonda. Momenti di esaltazione dopata di puro testosterone non mancano, ma allo stesso tempo la sensazione è quella di un plot che in alcuni momenti pare un po’ annacquato e utile per allungare “il brodo” di qualche ora. La possibilità  di giocare in co-op l’intera storia sia online che offline (con quattro livelli differenti di difficoltà ) e la presenza di collezionabili sono due elementi che aumentano leggermente la longevità  di una componente singolo giocatore che, comunque, non vi porta

via più di otto/dieci ore.

SFRUTTA QUELLA COPERTURA
Il lasso temporale che porta dalla intro ai titoli di coda è comunque più che sufficiente per tornare ad assaporare quella sensazione che solamente Gears of War è in grado di regalare, con sparatorie in cui i colpi si alterano a coperture e a ricariche perfette dell’arma, laddove la tattica lascia spazio al confronto maschio e autoritario, in un tripudio di violenza esagerata ma mai fastidiosa. Tutto è tornato al suo posto, tanto che giocare a Gears of War 4 porta a rivivere sensazioni simili a echi lontani, che provengono da un passato glorioso. Per raggiungere questo scopo apparentemente semplice lo sviluppatore ha ripescato dal cestone una struttura di gioco classica, impostata su corridoi ben definiti, intervallati solamente un paio di volte da piccole scelte “destra o sinistra”. Gli attori protagonisti di queste sanguinose sparatorie sono ovviamente le differenti tipologie di nemici, tra graditi ritorni e nuove apparizioni. Già  a livello Normale l’Intelligenza Artificiale asseconda il ritmo dinamico delle sparatorie, con nemici che, pur incassando forse fi n troppo bene, richiedendo approcci diff erenti per essere sconfi tti. Gi scontri poggiano le dinamiche su una quantità  importante di armi da fuoco, laddove possiamo tornare a spolverare cimeli importanti come i Lancer assieme a nuove armi decisamente performanti, come l’Overkill o il Tricolpo. Sebbene lo scontro di forza richieda un confronto viso a viso, ogni tanto ripararsi dietro una copertura può essere una mossa saggia, come ben sanno gli afi cionados della serie. Anche in questo caso gli sviluppatori hanno inserito delle novità  che non vanno a spezzare troppo il ritmo delle sparatorie: ecco quindi la possibilità  di compiere esecuzioni direttamente dai ripari, oppure di sfruttare un tasto specifico per evitare gli ostacoli mentre si sta correndo. Tutto questo rende il gameplay di Gears sì tradizionale, ma anche molto divertente.

UNIAMO I LANCER
La campagna single player di Gears of War 4 è per molti un terreno di allenamento utile a prepararsi ai duri terreni del multiplayer, inaspettatamente arricchiti da componenti non proprio scontati, come la possibilità  di organizzare partite in LAN. I pilastri portanti dell’esperienza online sono la modalità  Orda 3.0 e il Versus. La prima è una versione riveduta e corretta di quella variante già  vista nei passati GOW: collaborando con gli altri giocatori dobbiamo respingere ondate di nemici che si faranno via via sempre più impegnative. Dalla nostra, questa volta, abbiamo il fabbricatore (della cui funzione si ha un piccolo accenno anche nella campagna), ovvero una cassa che genera ami e difese, pagabili in energia (quest’ultima recuperabile durante lo scontro). Il fatto che si tratti di una cassa permette ai giocatori di trasportarla in giro per la mappa e posizionarla in posti strategici sempre differenti, con gran giovamento per la varietà  tattica. Sono state poi inoltre introdotte le classi, ognuna dotata di particolari abilità  che tornano molto utili nell’evoluzione della disputa. Gli amanti del competitivo possono invece puntare alla modalità  Versus sei contro sei, che prende corpo sulla bellezza di dieci mappe, alcune delle quali parzialmente interattive, e punta a coinvolgere nella disputa sia i giocatori classici, sia i team specializzati in eSport. Nel primo caso occorre rivolgersi al cosiddetto “nucleo”, che propone alcune modalità  classiche come Team Deathmatch o Re delle Collina, affiancate da alcune simpatiche varianti come Corsa agli Armamenti o Dodgeball, in cui per poter riportare in vita un compagno bisogna per forza uccidere un membro della squadra avversaria; Escalation si rivolge invece agli amanti del gioco professionistico: 13 round, tre punti di controllo da contendersi, un unico team vincitore. Indipendentemente da tutto, l’online è governato da un sistema di perk e personalizzazioni che poggia la struttura su un vario numero di carte. All’interno di pacchetti, acquistabili sia con valuta in-game che reale, possiamo trovare figurine che offrono bonus per il Versus, skin per i fucili o per i personaggi, e molto altro. Netcode e matchmaking funzionano in maniera perfetta, puntellando ulteriormente una componente multiplayer solida e ricca di opzioni a tutti gli appassionati.

SERA ALLO STATO DELL’ARTE
Single player e multiplayer viaggiano estremamente fluidi a 60 fps stabili, anche nelle situazione più caotiche e con molti filtri attivati, a patto
di avere un sistema discretamente carrozzato come il mio, che annovera due GTX 970 in SLI. Di fronte a una siffatta configurazione,
GOW 4 è una vera e propria gioia per gli occhi! I complessi modelli poligonali dei vari personaggi, associati a ottime animazioni, rendono estremamente godibile l’azione; a tutto ciò bisogna poi aggiungere una cura certosina nei dettagli che compongono gli scenari, e che passano dalla semplice mappatura delle superfici fino a effetti particellari estremamente riusciti, come fumo, scintille e fulmini; chiude il cerchio un sistema di illuminazione particolarmente convincente, che esalta una paletta cromatica estremamente gradevole. Al di là  della prestanza del mio PC, il motore scala comunque molto bene, grazie alla possibilità  di giocare con dettagli minori già  preimpostati oppure di lavorare manualmente sui vari settaggi; è inoltre presente un comodissimo benchmark test che permette di capire meglio dove il nostro sistema eventualmente fatica, così da agire di conseguenza e ottimizzare tutto al meglio. Non ha assolutamente bisogno di ottimizzazioni invece la componente sonora, con una campionatura dei suoni gradevolissima, arricchita da una colonna sonora che rende ancora più epiche ed evocative alcune delle scene chiave del gioco. L’unica pecca, sotto questo aspetto, riguarda il doppiaggio in lingua italiana: il lavoro svolto, per quanto funzionale, inciampa nella scelta di alcune voci, lontane nel tono in maniera evidente dalla conformazione visiva del personaggio, facendogli così perdere un po’ di spessore.

COMMENTO

Gears of War 4 è esattamente ciò che un fan della saga si aspetta di giocare: un concentrato di testosterone, violenza, proiettili e sudore. The Coalition, dopo la delusione di Jugdment, ha scelto di tornare alle origini per riconquistare quei giocatori scettici che iniziavano a dubitare del brand, sfruttando un gameplay classico e lineare. Per innovare ci sarà  tempo: ora è semplicemente arrivato il momento di imbracciare i Lancer, attivare la motosega e andare ad uccidere quintalate di nemici.

+ Gameplay vario e ritmato

+ A livello visivo è uno spettacolo

+ Multiplayer ricco di contenuti

– Non è stata introdotta alcuna novità  sostanziale

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