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Auto a guida autonoma: ecco le sei categorie dei veicoli

Davide Micheli | 30 Settembre 2016

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Nel comparto automotive, esiste una sorta di graduatoria per mettere in ordine le auto a guida autonoma: le categorie presenti sono sei e corrispondono a diversi livelli di autonomia e capacità .

L’innovazione tecnologica nel comparto automotive avanza inesorabilmente, con la quotidiana comunicazione di nuove partnership tra aziende hi tech e costruttori di automobili: e, proprio a questo proposito, come si possono catalogare le auto a guida autonoma realizzate in questo senso? Esiste una graduatoria per stabilire le “capacità ” di questi veicoli?

La risposta è ovviamente affermativa, proprio perché nel settore sono stati individuate ben sei differenti categorie all’interno delle quali far rientrare le diverse auto a guida autonoma, proprio a seconda del livello tecnologico presente e delle soluzioni implementate, caratteristiche che si riversano poi ovviamente anche nella capacità  del veicolo di funzionare senza input umano.

La categoria “0” è quella in cui rientrano quelle automobili che non sono dotate di soluzioni tecnologiche alle quali sia delegato lo svolgimento di mansioni: sono veicoli ormai di vecchia concezione, destinati a non essere più commercializzati.

Nel caso della categoria “1”, invece, si trovano tutte quelle automobili dotate di sistemi che assistano il conducente durante la guida, come nel caso dei cruise control – che si preoccupano di mantenere la velocità  – oppure dei sistemi ABS per evitare che le ruote si blocchino durante la frenata.

All’interno della categoria “2” rientrano invece le auto che, oltre a fornire un supporto informativo al conducente, si preoccupano di intervenire autonomamente per garantire la sicurezza degli occupanti in circostanze di pericolo: per esempio, qualora la distanza di sicurezza non fosse rispettata.

I veicoli della categoria “3”, invece, sono quelli che permettono al conducente di non mantenere il controllo del volante, intervenendo al suo posto per assicurare una gestione corretta del movimento: sono sistemi usati in assenza di traffico o su autostrade, dove i sistemi di bordo controllano il contesto in cui si viaggia, intervendo su gas, freno e volante. Il conducente non può comunque distrarsi e deve essere sempre reattivo, potendo riprendere in ogni momento il controllo della macchina.

Nel caso della categoria “4”, i veicoli sono in grado di muoversi anche all’interno di contesti urbani e particolarmente trafficati: il conducente è sempre presente e monitora la situazione, potendo comunque intervenire per controllare l’andamento del veicolo.

La categoria “5” ingloba infine le vere e proprie auto a guida autonoma: in questo caso, le automobili sono private degli abituali comandi (come pedali e volante), mentre gli interni sono concepiti proprio per fungere semplicemente da supporto al viaggio degli occupanti, con soluzioni entertainment e per la produttività . In questo caso, le auto non possono proprio essere guidate.