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Il bazaar delle estensioni di dominio e gTLD. Ma come stanno andando veramente?

Redazione | 29 Settembre 2016

Ormai sono quasi due anni che nel momento della scelta del proprio dominio web, aziende o professionisti possono scegliere tra […]

Ormai sono quasi due anni che nel momento della scelta del proprio dominio web, aziende o professionisti possono scegliere tra un bazaar di possibilità . Una volta c’erano i domini .IT e .COM che venivano preferiti ad altre possibilità , come .NET o .ORG. Ma facciamo un passo indietro.

La creazione di questi TLD (le estensioni di dominio o Top Level Domain) era nata per scopi chiari e già  individuabili nel TLD stesso: .IT? un sito italiano, .COM un sito di tipo commerciale, .ORG un sito legato alle organizzazioni. Allo stesso modo, regioni e nazioni hanno richiesto la creazione per il loro TLD, ad esempio sapevate che i domini .TV sono nati per Isole Tuvalu? Ma nel corso del tempo questo tipo di associazione è stata abbandonata e quindi non più vincolante per chi voglia realizzare il proprio sito web o scegliere un dominio per qualsiasi tipo di utilizzo ne voglia fare.

Da allora di cose ne sono cambiate, oltre a perdere l’associazione iniziale tra TLD e il tipo di sito, queste estensioni di dominio sono diventate vere e proprio componenti linguistiche. Sono centinaia adesso le possibilità , nell’immagine di anteprima potete leggerne alcuni.

Come stanno andando il Italia questi nuovi TLD? Considerando che ogni nuovo TLD è stato richiesto da aziende che hanno sborsato centinaia di migliaia di dollari per la loro creazione. Abbiamo chiesto a Keliweb (noto hosting completamente italiano) come sta andando per gli italiani il rapporto con questi nuovi domini e ci racconta che “Sì, li richiedono, ma non così insistentemente. Le richieste attualmente sono minime, nell’ordine del 2%.” Ma forse si tratta di una novità  e quindi ancora poco conosciuta rispetto alla loro presentazione di quasi due anni fa. E alla domanda se esiste un incremento delle richieste dall’inizio, ci rispondono: “Sono in aumento, ma nulla di eccezionale. Si parla sempre di richieste minime rispetto agli altri servizi.” Il costo è anche uno dei fattori che frenano la scelta di questi nuovi TLD, infatti: “Essendo il costo elevato di queste nuove estensioni difficilmente il cliente acquista un dominio “for fun”, piuttosto cercato di targhettizzare meglio l’estensione, che è proprio la peculiarità  di questi nuovi TLD.

Insomma, una novità  voluta da diversi operatori del settore che però ancora non trova un reale riscontro dal mercato Italiano, tanto che quando chiediamo quali sono i TLD più ricercati dagli utenti italiani, l’esito testimonia quanto detto fin’ora: .it, .com e .net sono in assoluto le estensioni più cercate in Italia, per il proprio sito web.