L’annuncio da parte di Google del rilascio di due nuove applicazioni per comunicare, avvenuto durante l’evento I/O 2016, ha suscitato qualche perplessità circa la bontà della strategia di andare ad aggiungere alternative a Hangouts e Messenger: alcuni osservatori, infatti, si sono posti la domanda se convenisse segmentare in maniera così marcata questo ambito, creando confusione.
Con il rilascio di Allo e Duo, quindi, il mondo della messaggistica di Big G si è ingrandito, espandendo le possibilità di interazione tramite la messaggistica istantanea e le videochat, con il risultato che un utente si è spinto proprio a domandare a Justin Uberti – alla testa del team di developer di Allo – se Duo non potesse essere integrato in Allo per avere chiamate audio e video.
Con il suo tweet affermativo in risposta alla domanda dell’utente, lo sviluppatore di Big G ha lasciato intendere come la società di Mountain View abbia valutato questa ipotesi, un segnale che potrebbe indicare come l’azienda di Sundar Pichai stia probabilmente valutando la situazione, riservandosi di decidere – in funzione delle abitudini degli utenti – quali passi compiere in questo senso.
Bisogna del resto considerare che Google Allo ha già ottenuto un milione di download nel giro di poco tempo, un chiaro indicatore del successo, capace di far breccia tra i suoi utenti, probabilmente anche in ragione della presenza dell’assistente virtuale al suo interno, il quale può offrire un valido supporto grazie all’intelligenza artificiale.