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IBM Watson: l’AI usata per la rivista The Drum

Davide Micheli | 24 Giugno 2016

IA IBM

L’intelligenza artificiale di IBM, Watson, è stata usata per un nuovo esperimento interessante: questa volta, la macchina è stata utilizzata per un’edizione della rivista inglese The Drum.

Il nome IBM Watson è molto famoso tra chi ha seguito i progressi dell’intelligenza artificiale nel corso degli ultimi anni: l’AI dell’azienda statunitense – dopo aver sconfitto avversari umani in quiz televisivi, esser diventata parte integrante di esperimenti in tanti ambiti differenti e sbarcare nel mondo della sanità  – è stata anche utilizzata per realizzare un’edizione speciale della rivista britannica di marketing The Drum.

Il numero speciale realizzato con il contributo di IBM Watson, è contraddistinto dalla presenza di contenuti realizzati dal supercomputer dell’azienda statunitense, come per esempio, risposte a quesiti che riguardano il mondo pubblicitario, approfondimenti di vario tipo, e al tempo stesso, anche per offrire una previsione circa il nome dei vincitori del premio del Festival Internazionale della Creatività  di Cannes

Nell’eseguire tutte queste operazioni complesse, la macchina di IBM è stata in grado di mettere in evidenza quelle che sono le sue capacità  di analizzare il linguaggio e, ancora, di elaborare in maniera efficiente i dati. All’interno di questa speciale edizione digitale di The Drum, si trova anche il punto di vista di David Kenny – a capo di IBM Watson – sulla probabile evoluzione che il supercomputer avrà  nel corso dei prossimi anni.

L’obiettivo più importante che gli ingegneri del colosso statunitense si sono posti al riguardo, è quello di riuscire a dotare il supercomputer della cosiddetta logica dell’abduzione, affinché la macchina sia in grado di sostenere una conversazione e un vero dialogo con gli esseri umani, affinché possa apprendere attraverso queste interazioni migliori capacità  creative, in grado di progredire grazie all’esperienza acquisita nel tempo.

Il ruolo di Watson – secondo David Kenny – è quello di supportare le persone nelle decisioni, grazie alla sua capacità  di leggere fino a 800 milioni di pagine per secondo e di fare ipootesi e valutazioni sfruttando la sua capacità  di apprendere e comprendere grosse quantità  di dati in tempi brevissimi.

Non sostituirà  – sempre secondo il responsabile IBM – l’uomo nel lavoro.