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Lenovo acquista Motorola da Google

| 30 Gennaio 2014

Android Google Lenovo Motorola

Due miliardi 900 milioni di dollari. È quanto Lenovo ha “versato” nelle casse di Google per l’acquisizione di Motorola Mobile, […]

ICON_ImportanteDue miliardi 900 milioni di dollari. È quanto Lenovo ha “versato” nelle casse di Google per l’acquisizione di Motorola Mobile, il produttore di telefoni cellulari acquistato dal colosso di Mountain View solo nel maggio del 2012 per 12,5 miliardi di dollari. Per Lenovo si tratta di una mossa cruciale della geografia mondiale della tecnologia mobile visto che solo grazie al mercato cinese, il costruttore è balzato al terzo posto del mercato degli spartphone, dopo Samasung e Apple.

Con l’annessione del brand, Lenovo conta infatti di macinare vendite e quote di mercato anche nei mercati esteri, Stati Uniti ed Euorpa in testa, dove cioè il logo Motorola nonostante gli svarioni degli ultimi anni è ancora riconosciuto. È una politica di crescita fondata sulle acquisizioni, quella portata avanti da Yang Yuanquing, ceo della società  cinese, una strategia resa possibile grazie all’abbondante disponibilità  di cassa che l’ha portata nel giro di pochi anni a diventare la numero uno nel mercato dei personal computer a livello mondiale (nel 2005 acquisì la divisione Pc di IBM) e a dare l’assalto anche al mercato dei server, rilevando nei giorni scorsi sempre da Big Blue la business unit.

Tornando al segmento mobile, sembra che negli ultimi mesi Lenovo abbia letteralmente stretto d’assedio il management di BlackBerry nel tentativo di accaparrarsi un marchio con un forte connotato occidentale. Ma l’affare sarebbe passato in secondo piano quando Google ha manifestato la volontà  di cedere Motorola, evidentemente diventata un peso nello scacchiere delle alleanze sul fronte del sistema operativo Android. Non è un mistero che sul piatto della bilancia la componente hardware pesasse davvero poco per Big G rispetto alla gigantesca “mucca da mungere” rappresentata dal crescente mercato degli smartphone e dei tablet. Gli stessi smartphone realizzati di recente da Google erano un passo indietro rispetto a quelli dei big del settore, Samsung in testa, proprio nella sezione software.

Un evidente conflitto d’interessi sempre più difficile da gestire che andava risolto il più presto possibile, anche a costo di cedere le attività  ad una cifra lontana anni luce da quella spesa solo 20 mesi fa per l’acquisizione. Eppure per gli osservatori del settore l’operazione, numeri a parte, avrebbe più di una ragione logica. Innanzitutto gran parte del valore di Motorola, ovvero i brevetti, sono in parte ancora saldamente nelle sue mani; un pacchetto fondamentale che le ha consentito di stringere pochi giorni fa un’alleanza con Samsung (il principale cliente di Android) che prevede, guarda la combinazione, la condivisione dei brevetti per i prossimi dieci anni. Per non dimenticare che Lenovo, proprio grazie all’operazione Motorola, potrebbe insidiare Apple nel segmento dei tablet, ovviamente Android, considerato dai più come il naturale sbocco tecnologico per il costruttore cinese nell’era del post Pc.