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I dispositivi Panasonic sopravvissuti al viaggio nello spazio (video prova)

Grazia Di Maggio | 25 Maggio 2017

Panasonic

L’indistruttibilità  dei dispositivi è una delle caratteristiche che ricerchiamo nel momento dell’acquisto. Tra tutte le aziende specializzate, Panasonic ha sempre dato […]

L’indistruttibilità  dei dispositivi è una delle caratteristiche che ricerchiamo nel momento dell’acquisto.

Tra tutte le aziende specializzate, Panasonic ha sempre dato dimostrazione di grande affidabilità  ma questa volta hanno sfidato le calamità  naturali ed ogni limite finora imposto, toccando i confini di un nuovo mondo. In realtà  quelli dello spazio, a dimostrazione un video che spiega e mostra l’esperimento, e lascia senza parole. Se non fosse che neanche gli stessi tecnici pensavano che non avrebbero superato la prova forse non ci sorprenderemmo così tanto. Eppure è tutto vero. Stiamo parlando di due prodotti di gamma, il palmare Toughpad FZ-N1 e il tablet Toughpad FZ-G1 che, durante due voli separati, sono stati mandati a 34.000 metri nello spazio. Appesi ad un pallone sonda e circondati da molte videocamere, i dispositivi sono sopravvissuti a temperature di -67°C prima che il pallone esplodesse e li facesse precipitare a terra a una velocità  di 400 km/h.

“Eravamo consapevoli della resistenza dei nostri dispositivi, ma nemmeno i nostri tecnici erano sicuri che i Toughpad sarebbero sopravvissuti a un test così estremo,” spiega Jon Tucker, European Product Manager di Panasonic Computer Product Solutions. “Hanno raggiunto la stratosfera, superato di 3 volte la normale altezza di volo di un jet e oltrepassato ampiamente la linea di Armstrong – dove l’uomo non può sopravvivere senza tute pressurizzate – e sono poi sopravvissuti all’impatto della caduta a terra. A parte un paio di colpi e graffi, entrambi i dispositivi erano in perfette condizioni e stavano ancora registrando”.

Infine, è evidente che siano stati creati ad hoc per aiutare tutti quei lavoratori mobili che si spostano continuamente e sono costretti a lavorare anche in condizioni ambientali ostili.

Per i più scettici e i più curiosi il video dell’impresa. Vedere per credere: