Successivo
tesla-primo-incidente-mortale-auto-guida-autonoma

Automotive

In Florida la prima vittima dell’auto a guida autonoma

Davide Micheli | 1 Luglio 2016

Automotive

Lo scorso 7 maggio, nello stato americano della Florida una Tesla Model S è stata protagonista di un incidente mortale: l’uomo statunitense a bordo del veicolo, si può ritenere la prima vittima delle auto a guida autonoma negli USA.

Dopo l’episodio verificatosi all’auto a guida autonoma di Google, coinvolta suo malgrado in un incidente con un autobus, sempre dagli Stati Uniti ci giunge la notizia del decesso di un uomo che si trovava a bordo della sua Tesla Model S, sulla quale aveva attivato l’AutoPilot: l’incidente si è verificato in Florida, il 7 maggio scorso, con la morte di un quarantenne – ex marine – finito con il veicolo contro un TIR.

Secondo le prime indicazioni rilasciate dalla stessa società  statunitense, l’incidente si sarebbe verificato a causa di una particolare situazione in cui, il colore bianco del rimorchio del camion, non sarebbe stato distinto dal colore luminoso del cielo né del sistema Autopilot né probabilmente dal conducente, con il risultato che – fa sempre notare Tesla – l’Autopilot è rimasto coinvolto nel primo incidente dopo 130 milioni di miglia.

L’azienda di Elon Musk, ha voluto comunque rimarcare come – dando uno sguardo ai dati raccolti negli Stati Uniti – gli incidenti mortali si verificano mediamente attorno ai 94 milioni di miglia percorse, un dato che scende a 60 milioni se si considera il dato globale: lo stesso CEO, ha espresso il suo cordoglio attraverso Twitter per questo incidente mortale.

Dal canto suo, l’autorità  statunitense ha voluto sottolineare come, dopo questo incidente, sia necessario esaminare i sistemi di aiuto alla guida – soprattutto in relazione a quanto avviene durante un incidente – intervenendo laddove emergessero delle lacune, richiamando i veicoli eventualmente interessati dalla problematica.

In ragione del tragico evento, secondo quanto reso noto dalla stampa, è stata aperta un’inchiesta da parte della NHTSA – l’autorità  americana che si occupa della sicurezza sulle autostrade – che mira ad analizzare quanto è successo al sistema di assistenza alla guida di Tesla, AutoPilot: la stessa autorità  ha sottolineato che si tratta di un accertamento dovuto, non di una scelta determinata dalla convinzione che il software abbia problemi.