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Samung, stangata da 3 milioni di euro

Damiano Ruggiero | 14 Febbraio 2017

Samsung

A finire sotto torchio questa volta è Samsung. Il colosso della tecnologia infatti ha ricevuto una mega sanzione da 3,1 milioni di euro. […]

A finire sotto torchio questa volta è Samsung. Il colosso della tecnologia infatti ha ricevuto una mega sanzione da 3,1 milioni di euro. La motivazione è semplice: aver pubblicizzato in modo scorretto una serie di promozioni legate ai suoi prodotti. L’Autorità  Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha annunciato di aver individuato in particolare due pratiche commerciali scorrette che violavano il Codice al Consumo nelle iniziative “cash back”, “trade in”, “bundle” e “e-voucher” – appartenenti alle sezioni della telefonia, audio-video e home.

Nella nota ufficiale, presente nel sito della AGCM è possibile leggere: “i messaggi pubblicitari presentavano gravi carenze informative sulla natura della promozione, sulle condizioni, limitazioni e modalità  da seguire per ottenere il premio/vantaggio promesso, e dall’altro, che le modalità  di partecipazione fossero particolarmente gravose“. In poche parole la pubblicità  Samsung lasciava intendere che lo sconto veniva fatto in negozio e non successivamente; inoltre al fine di richiedere e ottenere il premio/vantaggio bisognava compilare un form online, elemento questo secondo AGCM discriminante nei confronti di chi non ha le competenze per farlo.

L’altra contestazione riguarda l’acquisto di un prodotto in promozione: Samsung infatti richiedeva, come condizione obbligatoria per la partecipazione, la registrazione alla piattaforma Samsung People e il consenso all’utilizzo dei suoi dati personali anche per finalità  di marketing. “Non era, infatti, sufficiente informare il consumatore, solo in quel momento, che i dati personali sarebbero stati utilizzati allo scopo di effettuare campagne di marketing dedicate, in quanto il consumatore, che aveva acquistato il prodotto in promozione nella prospettiva di ottenere un premio/rimborso/regalo, non poteva a quel punto esimersi dal fornire una serie di dati personali che esulavano dalla manifestazione a premio e dal consentire il trattamento degli stessi anche per finalità  di marketing.”

Gli importi delle sanzioni amministrative in merito alle due pratiche corrispondono rispettivamente a: 2.125.000 euro e 975.000 euro.