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Cosa è Google RankBrain

Redazione | 9 Marzo 2016

Google Social

Google è da sempre alla ricerca del modo più efficace per presentare le migliori risorse sul suo motore di ricerca […]

Google è da sempre alla ricerca del modo più efficace per presentare le migliori risorse sul suo motore di ricerca in base alle ricerche degli utenti e sta arrivando ad implementare un nuovo metodo: RankBrain. Una questione di mission, potremmo definirla. Ma non sempre Google è stato così efficace a perseguire la sua missione, spessissimo infatti le community SEO hanno scovato esempi che non la confermavano, trovando anzi delle falle nel sistema che in alcune circostanze, hanno anche generato imbarazzo a quelli di Mountain View.

Cosa è RankBrain di Google?

In estrema sintesi  possiamo dire che RankBrain di Google è un sistema di intelligenza artificiale che cerca di comprendere nel migliore dei modi il contenuto di ogni risorsa web, elaborarla e assegnare ad essa un significato il più possibile comprensibile a livello “umano”. Inoltre il sistema dovrebbe essere in grado di apprendere nel tempo e in base alle circostanze, si stiamo parlado di evolversi con una certa autonomia. Già  perché, come annunciato nel corso del Google I/O 2016, RankBrain si avvale della tecnologia basata sui processori Tensor Processing Unit che Google ha sviluppato in modo specifico per le applicazioni di intelligenza artificiale e apprendimento automatico.

Perchè oggi, nonostante il RankBrain fosse presente in Google dalla fine del 2015, è diventanto nuovamente un argomento? Perchè un articolo su Distilled pubblicato in questi giorni, afferma un cambiamento epocale dalle parti di Google: la perdita del valore dei link. Come ogni SEO (alias: ci si occupa di posizionare i siti web su Google) è a conoscenza dagli arbori del proprio lavoro, i backlink (link di siti verso altri siti) sono stati un fattore dominante per posizionare un sito web (prima in termini quantitativi, poi qualitativi). Oggi invece il processo di analisi dei link viene effettuato da RankBrain e di cose ne possono cambiare sicuramente.

La storia di RankBrain

link-buildingGoogle da anni cerca di trovare soluzioni che non siano “manipolabili” da chi fa SEO e la generazione di link (o meglio di backlink) è stata fin troppo facile, tanto da aver permesso anche la diffusione di aziende web che facevano della vendita di link il proprio core business, alcune poi finite anche malamente nel momento in cui Google decise di intervenire, come nell’agosto del 2014, quando fece sparire dal proprio indice il sito di Teliad, agenzia specializzata nella vendita di backlink e come fece anche 7 anni prima, con l’occultamento del sito di un’altra agenzia con lo stesso modello di business: TextLinkAds.

I link sul web hanno determinato la possibilità  di collegare cose, idee, concetti. I link sono stati considerati da Google come delle citazioni che determinano la qualità  di un risultato rispetto ad un altro. Basti pensare che il principio usato dai fondatori di Google, non è altro che quello che da sempre si applica in ambito accademico: più una risorsa è citata, più è rilevante in quel contesto. Per fare un esempio, possiamo dire che se Freud è citato in tutti i testi di psicoanalisi, vuol dire che Freud è rilevante per la psicoanalisi.

Una volta chiaro questo meccanismo di attribuzione della qualità  di una risorsa web, ovvero in base al numero dei link che riceve, i SEO di tutto il mondo non hanno fatto altro che trovare il modo migliore per incrementare questi backlink. Nel 2012 Google ha aggiunto un parametro di tipo qualitativo per i link, per cercare di evitare la possibilità  di manipolare le proprie Serp (pagine dei risultati di ricerca). Ci sono riusciti? In parte si, molte Link Farm sono state rilevate e abbattute da Google togliendo a molti la voglia di scherzare con i suoi algoritmi. Da un’attenzione quantitativa ai backlink, si è passati frettolosamente un attenzione qualitativa degli stessi.

Ora è arrivato un ulteriore tassello della lotta di Google verso la maniplazione dei risultati delle sue ricerche, si tratta proprio di RankBrain.

RankBrain

Come potrebbe funzionare RankBrain.

Secondo Distiller, il processo di acquisizione e analisi dei backlink ora viene effettuato subito da RankBrain o questo sistema di intelligenza artificiale che, a quanto pare, è in grado di assegnare valori specifici ad ogni link e comprenderne quindi il reale valore determinante per assegnare il posizionamento di un sito su Google.

Siamo sicuri che non mancheranno a breve case history interessanti di cui poter parlare.