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Networking

Una proposta di legge per il libero accesso al Wi-Fi

Redazione | 26 Novembre 2009

Reti Servizi Web Social

E’ stata chiesta una modifica al decreto Pisanu, dall’on.Roberto Cassinelli, che, se approvata, consentirebbe l’accesso alle reti wireless dai luoghi […]

E’ stata chiesta una modifica al decreto Pisanu, dall’on.Roberto Cassinelli, che, se approvata,
consentirebbe l’accesso alle reti wireless dai luoghi pubblici, anche senza documento d’identità  .

logo wi-fi allianceLa proposta di legge che l’on. Cassinelli ha presentato alla Camera la scorsa settimana, parte dalla constatazione che l’attuale normativa introdotta con il decreto Pisanu, è troppo restrittiva e ha di fatto soffocato lo sviluppo delle reti wireless come punti di accesso pubblici, in Italia. “Nessun Paese occidentale adotta una normativa tanto restrittiva in materia di Internet point: neppure gli Stati Uniti, le cui leggi contro il terrorismo sono le più severe del mondo”.
Cassinelli che non è nuovo a iniziative di tutela del web (vedi il decreto slavablog) nel testo della proposta di legge, pubblicato sul suo blog, individua come principale limite del Decreto Pisanu, approvato nel 2005, il fatto che esso renda necessaria l’interazione fisica tra l’utente e il gestore della rete wireless, al quale va consegnato il documento originale, da fotocopiare e archiviare. Tale procedura rende troppo macchinoso l’utilizzo di una tecnologia che è invece di per sé immediata, e scoraggia gli utenti a servirsi degli degli access point pubblici.
La proposta di legge n. 2962 che Cassinelli ha presentato alla Camera la scorsa settimana andrebbe a modificare l’art.7 comma 4 del Decreto Pisanu, in cui si dice che l’utente va sempre e comunque identificato, prima di accedere a una postazione pubblica wireless e che l’unico strumento utile è la presentazione di un documento di identità .
La modifica introdurrebbe la possibilità  di utilizzare una connessione pubblica anche senza essersi registrati, lasciando però al Ministero dell’Interno, dello Sviluppo e Economico e della Pubblica Amministrazione, la facoltà  di introdurre delle eccezioni in cui tale identificazione si rende necessaria. E il secondo luogo introdurrebbe come modalità  di registrazione la Sim telefonica, un sistema già  adottato in alcuni progetti in corso di reti wireless pubbliche (vedi ad esempio quella della Provincia di Milano all’Idroscalo, ma anche quella del Comune di Venezia), come forma preliminare di registrazione.
“Con questo sistema – spiega Cassinelli – chi tenta di accedere ad Internet tramite una rete wireless pubblica viene “bloccato” da una finestra che richiede l’inserimento del numero di cellulare. Per potere navigare, l’utente è obbligato ad inserirlo. In pochi secondi, e in via del tutto automatica, l’utente riceve sul proprio telefonino un Sms contenente un codice tramite il quale può “sbloccare” il sistema ed accedere senza problemi alla rete”. L’utente in questo modo viene identificato in maniera univoca in quanto ad ogni utenza di telefonia mobile italiana corrisponde una persona fisica con i suoi dati anagrafici.
Per giunta essendo il cellulare lo strumento di comunicazione più diffuso tra le persone di qualsiasi condizione sociale, non ci sarebbero più barriere di nessun tipo all’accesso a Internet.
La proposta è ancora al vaglio di approvazione ed è frutto di un’iniziativa “bipartisan” che ha visto coinvolti tredici deputati del Pdl , tra cui appunto Cassinelli, e due deputati del Pd.
Per l’Internet italiana sarebbe un grande passo avanti anche nella lotta al digital divide.