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Project 333: Zuckerberg e l’esercito minimalista

Grazia Di Maggio | 24 Luglio 2017

Facebook

Project 333 si può definire come un movimento il cui fondatore Mark Zuckerberg ha influenzato, in base alla propria esperienza, […]

Project 333 si può definire come un movimento il cui fondatore Mark Zuckerberg ha influenzato, in base alla propria esperienza, diverse persone nel modo di relazionarsi con l’armadio.

Come tutti i movimenti ha un obiettivo comune: rendere più semplice la vita, disperdere poche energie nella scelta di abiti e attività  che occupano tempo, a suo avviso, inutilmente. L’idea è nata nel 2006 quando il fondatore di Facebook si è visto con le spalle al muro, una diagnosi di sclerosi multipla e la scelta di liberare i propri giorni da cose poco importanti. “Non posso più trascorrere la vita a fare cose che non mi va di fare”, per citare il premio Oscar, Tony Servillo. Da qui la scelta minimalista nel vestiario, diventata oggi una vera e propria moda. E’ questo l’obiettivo primario di Mark, fatturare, migliorare e crescere. E in questo processo non c’è spazio per la scelta di cravatte e camicie da abbinare.

Si tratta di un vero e proprio esercito internazionale del minimalismo, strutturato appunto in modo essenziale, secondo un unico criterio: indossare 33 capi d’abbigliamento ogni  tre mesi, molto simili tra di loro, il che vuol dire aprire l’armadio e avere soltanto poche opzioni tra cui scegliere sollevando, così, la pressione decisionale. Zuckerberg, ad esempio, predilige il grigio delle polo ed attente analisi possono rivelare molto del carattere di un individuo in base alla scelta del colore e del modo in cui valorizza la propria fisicità . Inoltre la psicologa Jennifer Baumgartner ha affermato che avere pochi capi tra cui destreggiarsi migliora la qualità  della vita e comporta benefici psicologici.

Quindi, se da un lato ricorderemo Platone con il suo severo pensiero de “il corpo come prigione dell’anima”, d’altro canto è legittimo pensare che scegliere come vestire significa esprimere attraverso un dato oggettivo la propria personalità , credibilità , autorevolezza. Esibire un biglietto da visita. E siccome il mondo gira attorno alle apparenze è difficile abbandonare l’idea che il look sia fondamentale. A Zuckerberg, forse, all’università  piaceva Platone.