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Project ARA: storie di un progetto abbandonato

Damiano Ruggiero | 11 Novembre 2016

Google

Sebbene Project Ara sia un progetto abbandonato, è riuscito comunque a catturare l’attenzione di moltissimi utenti. Tramite il sito Phandroid siamo riusciti a scoprirne di […]

Sebbene Project Ara sia un progetto abbandonato, è riuscito comunque a catturare l’attenzione di moltissimi utenti. Tramite il sito Phandroid siamo riusciti a scoprirne di più su quello che è uno dei prototipi del primo smartphone modulare, uno dei prospetti più avveniristici degli ultimi anni almeno nella forma in cui lo aveva presentato il team ATAP di Google.

Il device presenta una base metallica sulla quale poggiano il display e gli altri componenti interni non rimovibili, e sul quale vengono alloggiati i vari moduli che completano lo smartphone: infatti se il dispositivo fosse giunto sul mercato, data la sua natura, ogni acquirente avrebbe potuto customizzarlo integrando secondo le varie componenti, privilegiando magari alcune funzionalità .

Il prototipo del telefono A8A01, questo è il nome in codice, monta un sistema operativo Android 7.0 Nougat con la release dello scorso al 5 agosto, e ha una struttura leggermente spesso (circa 12,5 mm) se confrontata con gli smartphone concorrenti. Tuttavia le specifiche sono di tutto rispetto:

  • Display: 5,46 pollici con risoluzione 1920à—1080 pixel
  • Processore Qualcomm Snapdragon 810
  • RAM: 3 GB;
  • memoria interna: 32 GB;
  • fotocamera posteriore da 2,1 megapixel
  • fotocamera anteriore da 5 megapixel
  • connettività : WiFi, Bluetooth 4.0 LE, NFC;
  • sensori: GPS, barometro, di illuminazione, giroscopio, di prossimità , accelerometro, magnetometro, di pressione, di gravità ;
  • altoparlante mono frontale, doppio microfono;
  • pulsanti fisici di accensione, regolazione del volume e rilascio dei moduli;
  • batteria: 3.450 mAh;
  • ingressi jack audio da 3,5 mm, porta USB Type-C;

Forse c’è ancora da lavorare per quanto riguarda la miniaturizzazione delle componenti, ma questa occasione persa potrebbe essere la base di lancio per future produzioni.