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Controller Sata e l’avvio da supporti ottici

Redazione | 23 Dicembre 2013

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Domanda: Il mio Pc desktop è composto da una scheda madre ASRock AM3 890FX Deluxe4 (Bios P.1.70 e Ahci abilitato), […]

Domanda: Il mio Pc desktop è composto da una scheda madre ASRock AM3 890FX Deluxe4 (Bios P.1.70 e Ahci abilitato), Cpu AMD Phenom II X6 1090T Black Edition a 3,2 GHz, scheda grafica ATI Radeon HD 6850 con 1 Gbyte di memoria video, due moduli Corsair Ddr3 da 4 Gbyte ciascuno, Ssd Intel X25-M da 80 Gbyte (su cui è installato Windows 8), disco Maxtor da 160 Gbyte (con Windows 7 Ultimate e i dati relativi), disco Samsung da 500 Gbyte (con Linux), disco SpinPoint da 2 Tbyte (per i dati), due masterizzatori Ata. Il tutto è gestito da un alimentatore da 1.000 watt. Purtroppo, non riesco né a installare qualsiasi sistema Linux da pendrive Usb, preparato con l’utilità  Unebootin, né a caricare le versioni Live di Linux da Dvd originali o masterizzati. Ho provato numerose distribuzioni e l’unica a essersi avviata in modalità  Live è stata Mint 15 Mate, che curiosamente si è caricata in brevissimo tempo e ha funzionato perfettamente. Dopo lo spegnimento, però, non è stato più possibile riavviarla. Con tutte queste distribuzioni, lo schermo resta nero con un trattino lampeggiante in alto a sinistra. Ho disconnesso tutti gli hard disk tranne quello su cui avrei voluto installare Linux (anche a rotazione), ma senza risultato. Il produttore della scheda madre mi ha confermato la compatibilità  con Linux, consigliandomi di abilitare l’Ahci nel Bios, cosa che ho fatto ma senza miglioramenti. Sto iniziando a pensare di essere vittima di qualche misteriosa incompatibilità .

asrock-890fx-deluxe4

La scheda madre ASRock AM3 890FX Deluxe4 offre 8 porte Sata 3 suddivise tra southbridge e controller aggiuntivo. Alcune delle porte sono dedicate a usi specifici.

Risposta: I Live Cd di Linux utilizzano lo stesso metodo di caricamento del Dvd-Rom usato per l’installazione di Windows. Se il caricamento del sistema operativo di Microsoft è stato completato con successo, è improbabile che vi siano incompatibilità  tali da rendere questo meccanismo impraticabile per Linux. Esaminiamo con attenzione la configurazione hardware della scheda madre ASRock AM3 890FX Deluxe4: ci sono 8 porte Serial Ata 3 in grado di operare alla velocità  di 6 Gbit/s ma le prime sei porte, etichettate da Sata3_1 a Sata3_6, fanno capo al South Bridge SB850 del chipset AMD 890FX, mentre le porte Sata3_7 e Sata3_8 sono gestite dal controller aggiuntivo Marvell SE9123/9120. Nella sezione Advanced del Bios sono disponibili le impostazioni Storage Configuration, da cui si gestisce la funzionalità  dei singoli connettori. In particolare, è possibile attivare o disattivare la modalità  Ide compatibile sia per il South Bridge sia per il controller aggiuntivo Marvell. Inoltre, se si configura il controller SB850 in modalità  Raid, la documentazione tecnica suggerisce di utilizzare le porte Sata3_5 o Sata3_6 per collegare le unità  ottiche. Allo stesso modo, ricordiamo che l’utilizzo del connettore Parallel Ata a 80 poli presente sulla scheda madre è condizionato all’impostazione della modalità  Ide compatibile per il controller di riferimento. Sempre all’interno del menu Storage Configuration è necessario specificare, per ogni connessione, il tipo di periferica collegata scegliendo tra Auto, per gli hard disk e le memorie di massa assimilate, Cd/Dvd per le unità  ottiche, e Armd per gli altri dispositivi di archiviazione (per esempio, i dispositivi magneto-ottici). Infine, bisogna tenere presente che la porta Sata3_8 condivide il collegamento con il connettore eSata sul retro della scheda madre e quindi l’utilizzo contemporaneo delle due interfacce è impossibile.

Una volta eseguita la corretta configurazione dei due controller Serial Ata e delle rispettive porte sulla scheda madre, si potrà  passare alle impostazioni della sequenza di avvio.  Se si intende utilizzare i Live Cd è preferibile che l’unità  ottica abbia la precedenza rispetto al disco che contiene Windows. Una sequenza tipica è quindi floppy drive (se presente), lettore Cd-Dvd, hard disk con il sistema operativo. In questo modo, in assenza di un supporto avviabile si partirà  da Windows dall’hard disk, altrimenti sarà  caricato il sistema operativo dal Live Cd.

Per avere più controllo su quanto avviene all’accensione del computer, nello stesso menu del Bios si potrà  disabilitare il Full Screen Logo. Così facendo, sullo schermo scorreranno i messaggi della diagnostica iniziale relativi alla rilevazione e configurazione delle varie periferiche. Spesso, queste informazioni sono risolutive per casi come quello descritto. Allo stesso tempo, la visualizzazione delle operazioni del Bios evidenzia le opzioni a disposizione dell’utente, come, per esempio, la pressione del tasto F8 per la selezione del dispositivo da cui eseguire il boot oppure altre funzioni dei Bios dei controller aggiuntivi.

Per quanto riguarda l’impossibilità  di avviare il sistema da pendrive Usb, anche questa difficoltà  può dipendere da errate impostazioni del Bios. In particolare, l’opzione per il supporto Legacy Usb influenza il modo in cui le memorie di massa collegate al bus Usb diventano disponibili all’utente e, se la relativa impostazione viene disabilitata, il Bios non sarà  in grado di accedervi durante le operazioni d’inizializzazione e quindi di utilizzarle per avviare il computer.

Riteniamo che, con le procedure appena descritte, si potrà  avviare il sistema da un Live Cd per installare una distribuzione di Linux.