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Editoriale | Magazine

Desktop, diventano più piccoli per trovare spazio

Eugenio Moschini | 8 Settembre 2015

Asus Editoriale

“Mini Pc”: la sopravvivenza del desktop passa – anche – per il suo formato. Il declino del desktop, passato da […]

“Mini Pc”: la sopravvivenza del desktop passa – anche – per il suo formato. Il declino del desktop, passato da sinonimo di personal computer a oggetto in via di estinzione, sicuramente non è più arrestabile, ma potrebbe, quanto meno, essere rallentato. E proprio grazie ai suoi “nemici”. Infatti il processo di miniaturizzazione e l’evoluzione di soluzioni pensate per il mondo notebook e tablet hanno reso possibile la realizzazione di un nuovo formato, l’ultra small form factor. In questa categoria rientrano tutti i desktop, dal mini Itx in giù, che hanno un volume inferiore ai 3 litri. In pratica, l’ingombro di due bottiglie d’acqua.

Secondo gli analisti di mercato – IDC in testa – quello dei Mini Pc sarà  un segmento in fortissima ascesa, sia in campo consumer che in quello business, e crescerà  dagli attuali 6 milioni di pezzi agli oltre 8 del 2018. Dal Mac mini di Apple al Rog GR8 di Asus, passando per il Nuc di Intel, sono davvero tanti gli ultracompatti che abbiamo testato in questi ultimi mesi, a riprova che si tratta di un formato piccolo ma molto versatile.

Questo mese spostiamo l’asticella ancora più in basso, provando una famiglia di desktop che porta la miniaturizzazione all’estremo: sono gli Stick Pc, desktop poco più grandi di un pen drive che potete tranquillamente infilare in tasca. Un formato così compatto è reso possibile attingendo a piene mani dalle soluzioni per tablet e smartphone, dalla piattaforma Atom allo storage eMmc. Un “desktop” lillipuziano nelle dimensioni, ma non nelle prestazioni, più che sufficienti per un normale utilizzo. Ed è una soluzione in grado di crescere ed evolvere, superando i suoi limiti attuali. Intel ha infatti già  in programma le generazioni future, che vedranno l’introduzione dell’architettura Skylake (e dei nuovi processori Core M), di più memoria e storage, del supporto al 4K (e all’H.265) e dell’Usb 3.0. Perché, parafrasando un celebre spot degli anni 80, “non ci vuole un desktop grande, ma un grande desktop”.

Eugenio Moschini