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La mirrorless ideale

Redazione | 27 Settembre 2013

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Per capire meglio il concetto di mirrorless e le ragioni che hanno determinato la nascita di questo segmento bisogna fare […]

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Per capire meglio il concetto di mirrorless e le ragioni che hanno determinato la nascita di questo segmento bisogna fare un passo indietro e tornare a qualche anno fa, quando Panasonic lanciò la capostipite della propria linea di fotocamera mirrorless: la Lumix G1. Era il “lontano” 2008. Tuttavia, se si scava meglio nel passato, si scopre che altri produttori avevano già  presentato modelli definibili in tutto e per tutto come mirrorless, come la Leica M8 del 2006 o addirittura la Epson R-D1 lanciata nel 2004. Ma né Epson né Leica hanno avuto la forza di convincere delle reali potenzialità  di una fotocamera con tali caratteristiche. A scoraggiare i potenziali fotografi da un lato c’era il costo elevato della M8 e dall’altro lato la mancanza per la R-D1 di un completo “sistema” di ottiche e accessori su cui appoggiarsi. Invece il lancio della Panasonic G1 è stato seguito da altri brand che in poco tempo hanno creato una categoria di fotocamere a parte e – soprattutto – nuovi “sistemi”, composti da obiettivi e accessori, divenuti maturi e completi nel giro di poco tempo.

 di Valerio Pardi

ICON_EDICOLALa mirrorless nasce per offrire il miglior compromesso tra dimensioni e qualità : in pratica la versatilità  e le funzioni evolute di una fotocamera a ottiche intercambiabili con l’ingombro di una “compatta”. Non va dunque vista come un sostituto economico e meno ingombrante della reflex, quanto come un’alternativa, che si affianca e convive con la classica D-Slr pur essendo, sulla carta, meglio adattabile alle moderne esigenze di scatto.

Il mercato, tuttavia, ha faticato a integrare questa categoria di prodotti nel mondo fotografico. Sono del tutto comprensibili le perplessità  di un potenziale cliente che, alla ricerca di un upgrade della propria compatta, si trova a scegliere tra una classica reflex digitale e una mirrorless. Quest’ultima, molto più simile a una “semplice” compatta a ottiche intercambiabili, spesso ha un prezzo di vendita superiore alle reflex entry level. Una differenza che spesso si fatica a comprendere e giustificare e che porta, nel dubbio, a optare per la classica e collaudata soluzione reflex. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di valutazioni non dettate dalle reali potenzialità  del prodotto, ma dall’insicurezza di fare scelte verso prodotti ancora poco conosciuti nelle loro reali potenzialità . Non è un caso, infatti, che Canon e Nikon – i due produttori leader nel segmento delle reflex – siano stati anche gli ultimi a entrare nel segmento, apparentemente non particolarmente appetibile, delle mirrorless. A oggi solo il Giappone può vantare una diffusione interessante delle mirrorless, mentre in Europa e in Italia la diffusione è ferma ancora su cifre percentuali piuttosto basse. Se a questo aggiungiamo il particolare periodo economico che tutti i mercati stanno attraversando non è difficile intuire le difficoltà  che possono incontrare i produttori nell’offrire fotocamere di fascia medio, medio-alta.

Secondo quanto riportato dall’ultimo rapporto CIPA (Camera & Imaging Products Association) che include i principali produttori nipponici di fotocamere, le vendite globali, o meglio, le spedizioni dalle fabbriche, nei primi sei mesi del 2013 hanno avuto una contrazione complessiva del -43%. Un calo trainato dal ridimensionamento nel mondo delle compatte (-48%) soppiantate ormai da smartphone con capacità  fotografiche sempre più raffinate e in grado di sostituire appieno la funzione di una compattina entry level. Nel settore delle fotocamere a ottiche intercambiabili, quindi D-slr e mirrorless, il calo è più contenuto (-18%). Un risultato equamente suddiviso tra le due categorie, anche se il rapporto mette in evidenza come, oggi, per ogni mirrorless venduta, vengono acquistate ancora ben sei reflex. C’è da evidenziare che nel rapporto CIPA non vengono inclusi i brand “non-nipponici”, come Samsung, ma complessivamente l’ordine di grandezza è quello appena esposto.

Un segmento in evoluzione

Malgrado le vendite, quindi, non stiano brillando, le mirrorless sono una reale e valida alternativa alla reflex. E i punti a favore sono molti. Nella maggior parte dei casi la qualità  che possono offrire è pari (o poco dissimile) da quella di una reflex. I sensori Aps di alcuni produttori vengono infatti utilizzati indistintamente su entrambe le tipologie di prodotto e le nuove generazioni di sensori in formato Micro Quattro Terzi hanno ridotto il gap prestazionale con i modelli di dimensione maggiore. Un altro aspetto da non sottovalutare è che, per le mirrorless, il corredo di ottiche è stato sviluppato ad hoc, quindi con le specifiche di risolvenza tipiche di un sensore digitale moderno. Invece nei cataloghi reflex si trovano ancora molte ottiche progettate quando i sensori non erano così esigenti in termini di nitidezza e correzione delle aberrazioni ottiche. Infine, l’assenza del mirror box, ovvero del meccanismo di ribaltamento dello specchio presente nelle reflex, limita l’insorgenza del micromosso quando si scatta a mano libera con tempi lenti.

Il contenimento di pesi e dimensioni è l’elemento più evidente e alcuni modelli sono comparabili – per ingombri – a una compatta hi-end. Senza dimenticare che le dimensioni compatte sono un plus nei viaggi non solo per la leggerezza, ma anche perché attirano meno l’attenzione e non intimoriscono il soggetto.

Già  queste caratteristiche dovrebbero essere ampiamente sufficienti per garantire un successo a questa categoria di fotocamere, ma in realtà  ciò evidentemente non basta. Spesso si associano le dimensioni ridotte a un prezzo inferiore, ma nelle mirrorless il contenimento di peso e volume si riflette inversamente sul prezzo. Se a questo aggiungiamo anche l’aspetto “novità ” è evidente che non sia possibile, al momento, pensare alle mirrorless come soluzione economica per entrare nel mondo delle fotografia.

Come abbiamo più volte sottolineato, ogni strumento va scelto in funzione dello scopo e del campo d’utilizzo a cui è destinato. Se la scelta di una fotocamera avviene con questi semplici criteri, allora il suo utilizzo sarà  assolutamente profittevole e si otterranno soddisfazioni. Nella scelta di una mirrorless vanno anche tenuti conto degli eventuali limiti che una tale scelta produce. Sia limiti fisici e pratici di un determinato modello, sia eventuali limiti del sistema di ottiche e accessori disponibili. Infatti, nonostante l’introduzione di molte nuove lenti, non tutti i sistemi possono essere all’altezza di un corredo reflex strutturato, in cui si può scegliere tra ottiche superluminose, teleobiettivi e grandangolari spinti o diverse soluzioni di obiettivi macro. Una volta scelto il brand, si sposa anche il sistema, per cui verificate che possa soddisfare le vostre necessità  e non costituire, nel futuro, un limite. (…)

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero 271 di PC Professionale