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Viaggio al centro di Amazon

Eugenio Moschini | 6 Aprile 2016

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Tutto perfettamente organizzato, fin nel più piccolo dettaglio. E non per un disturbo ossessivo-compulsivo, ma per essere in grado di […]

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Tutto perfettamente organizzato, fin nel più piccolo dettaglio. E non per un disturbo ossessivo-compulsivo, ma per essere in grado di gestire 600.00 ordini. Seicentomila ordini in un solo giorno, con una media di quasi 7 ordini ogni secondo. Chi ha ottenuto questo risultato (in occasione dell’ultimo Black Friday, il 27 novembre 2015) è Amazon.it e più precisamente il suo Centro di Distribuzione (in inglese sono chiamati Fulfillment Center), posizionato a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza. Logisticamente si tratta di uno snodo nevralgico, soprattutto per il nord Italia. Costruito a ridosso della A21 (Torino-Brescia) e a pochi chilometri dalla A1 (Milano-Napoli), il Centro di Distribuzione di Amazon.it copre oggi un’area di 86 mila m2, pari a 12 campi di calcio. 

di Eugenio Moschini

ICON_EDICOLAIn Italia Amazon arriva nel 2010, ma inizialmente tutte le spedizioni e la logistica erano affidate ai Centri di Distribuzione Amazon in Europa. La prima “vera” sede logistica italiana arriva nel 2011 (sempre a Castel San Giovanni, ma di “appena” 25 mila m2), mentre è del 2014 l’inaugurazione dell’attuale Centro di Distribuzione. Questa sede conta oggi 907 dipendenti, assunti a tempo indeterminato, ma vista la flessibilità  richiesta, in base alla stagionalità , la forza lavoro può crescere nei tre mesi “caldi”: settembre (per il back to school) e novembre/dicembre (per il periodo natalizio). Mentre solitamente nel Centro di Distribuzione si lavora su due turni da 8 ore, sette giorni alla settimana, nei periodi di picco si arriva a lavorare a ciclo continuo, 24 ore su 24. PC Professionale ha avuto la possibilità  di visitare questo Centro di Distribuzione, percorrendo tutto il percorso e seguendo tutte le procedure che Amazon utilizza abitualmente, da quando riceve le merci a quando le spedisce. Vediamo cosa “mettete in moto” ogni volta che fate un ordine su Amazon.

Inbound

Le varie operazioni, all’interno del Centro di Distribuzione Amazon, si possono dividere in due grosse macrocategorie: inbound e outbound. Con inbound si intendono i processi di approvvigionamento delle materie prime e il loro stoccaggio, mentre con outbound le fasi di preparazione dei prodotti e la loro spedizione. Si tratta di due termini generici, che riguardano la logistica che precede/segue il processo produttivo vero e proprio, fase che da Amazon è assente (visto che il colosso americano non “produce” nulla).

All’interno di Amazon la fase di inbound è divisa a sua volta in due compiti (receiver e stower, traducibili con “ricevitore” e “stivatore”), mentre l’outbound in altre due (picker e packer, ovvero “raccoglitore” e “impacchettatore”). Difficile dire se sia più brutta la versione inglese o la traduzione italiana. Vediamo nel dettaglio il percorso compiuto dai prodotti, dal loro ingresso alla loro partenza.

Prima fase: i receiver fanno la scrematura

Receiver: i ricevitori sono la prima linea che incontrano i pacchi in entrata. Pacchi che possono provenire sia dai fornitori di Amazon, sia dai venditori “esterni”, che però affidano la logistica e la spedizione ad Amazon (i cosiddetti third party vendor, ve ne accorgete quando acquistate un prodotto e ha la dicitura “venduto da X e spedito da Amazon”), sia dagli altri centri Amazon. Il primo passaggio è solo “propedeutico”: i primi receiver prendono i colli, li mettono sul nastro trasportatore e li aprono. Stop. Nelle postazioni a valle, altri receiver controllano la corrispondenza tra i documenti di trasporto e il contenuto del pacco, verificano (ovviamente solo esternamente) lo stato dei prodotti e fanno le prime scremature.

Gli operatori caricano, grazie al suo codice a barre, il prodotto nei database Amazon (che diventa a questo punto un altro numero identificativo univoco, detto Asin, ossia Amazon Standard Identification Number) e dividono i prodotti in “ceste”, dette tote, di diversi colori. Il colore “standard” è il giallo, che indica che i prodotti inseriti sono già  presenti nel catalogo Amazon e possono essere “semplicemente” posizionati nei magazzini. I (pochi) prodotti inseriti nelle ceste bianche, invece, sono oggetti che arrivano per la prima volta da Amazon e seguono per questo un diverso percorso (potrebbe per esempio essere necessario fare le fotografie o prendere le misure esatte della scatola e il suo peso). (…)

Trovi l’articolo completo su PC Professionale di aprile 2016