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Smartphone

Arriva una SIM card integrata nei processori

Manuele Oliveri | 21 Febbraio 2018

IoT Smartphone

La compagnia di chip design ARM ha sviluppato una nuova tecnologia: l’iSIM, pensata per ridurre lo spazio richiesto dalla SIM card all’interno dei dispositivi, ma rivolta al momento solo all’IoT.

Per costruire macchine sempre più complesse, l’industria tecnologica ha bisogno di comprimere un numero sempre maggiore di componenti nello spazio minore possibile. Ogni ostacolo a questo obiettivo è un problema da risolvere, e ARM potrebbe essere riuscita a fare un passo avanti. La SIM card è indubbiamente un componente che richiede diverso spazio, anche perché, oltre alla carta in sé, è necessario ritagliare posto per le parti che la ospitano e che le permettono di comunicare con il dispositivo.

SIM card

Le SIM card, pur essendo progressivamente diminuite di dimensione, continuano ad essere uno dei componenti più ingombranti nei dispositivi.

ARM, compagnia britannica che si occupa di chip design, ha messo a punto una soluzione innovativa per questo problema, che potrebbe dare nuove opportunità alle case produttrici. L’alternativa proposta si chiama iSim, una componente integrata nel processore dei dispositivi, che permetterebbe di risparmiare di ridurre lo spazio richiesto da questo componente da una media di 12,3×8,8 mm di una nanoSIM a meno di 1 mm²; vantaggi ci sarebbero anche dal punto di vista economico, dato che le spese per la componentistica sarebbero ridotte di diversi centesimi al pezzo.

Tuttavia, i primi progetti fatti dall’azienda sono rivolti ai dispositivi per l’Internet of Things, in vista della crescita che ci si aspetta da questo campo nel prossimo futuro: per esempio le reti di sensori wireless, che necessitano di una SIM per trasmettere i propri rilevamenti.

SIM card operatori

Il progetto della iSim è per il momento limitato all’IoT: è da vedere quale sarebbe la reazione degli operatori telefonici, se questa tecnologia dovesse diffondersi anche nel mercato smartphone.

D’altronde, la diffusione di questa tecnologia nel mercato smartphone rischierebbe di incontrare forte resistenza da parte degli operatori telefonici, che rischierebbero di perdere i guadagni provenienti dalla vendita delle SIM card, tant’è che un’alternativa già presente sul mercato, la eSim, ha iniziato solo di recente ad essere installata su dispositivi come tablet e smartphone.