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Data Transfer Project

Software

Data Transfer Project: viva la portabilità dei dati

Alfonso Maruccia | 23 Luglio 2018

Social

Annunciata una nuova iniziativa pensata per favorire la portabilità dei dati degli utenti, un obiettivo apparentemente condiviso da tutti i grandi colossi di rete – Facebook incluso. Il lavoro da fare è ancora molto.

Si chiama Data Transfer Project ed è, secondo quanto sostengono i promotori, una piattaforma pensata per garantire agli utenti la possibilità di trasferire i dati da un servizio di rete all’altro. Uno strumento open source ancora in pieno sviluppo, e che può già contare su alcuni dei nomi più importanti dell’economia di rete basata sui suddetti dati.

Avviata già nel 2017 e presentata ufficialmente solo in questi giorni, l’iniziativa Data Transfer Project (DTP) mira a creare “una piattaforma open source di portabilità dei dati da servizio a servizio”, così che “tutti gli individui in giro per il Web possano facilmente spostare i loro dati tra i provider on-line ogni volta che lo desiderino.”

Data Transfer Project: Portabilità dei dati

Chi contribuisce al progetto è un fermo sostenitore della portabilità e dell’interoperabilità come motore centrale dell’innovazione, spiega il sito di DTP, un’innovazione basata sulla concorrenza leale e sulla possibilità, per gli utenti finali, di avere il pieno controllo sui propri dati così da poter provare i nuovi servizi con maggiore facilità.

DTP può già contare sul supporto di Google, Microsoft, Twitter e Facebook, con il social network in blu che si rende protagonista di un’apertura a suo modo epocale vista la tendenza di questi anni a controllare in maniera draconiana i dati degli utenti.

La piattaforma FOSS di DTP è ancora in sviluppo e non è utilizzabile dagli utenti finali, anche se il prototipo è già in grado di supportare il trasferimento di diversi tipi di dati “verticali” come foto, mail, contatti, calendari e task. DTP sfrutterà le API già disponibili pubblicamente, incaricandosi di gestire tutte le incongruenze che potrebbero sorgere dallo spostamento di informazioni accumulate dagli utenti nel corso degli anni. La speranza, a questo punto, è di coinvolgere un numero maggiore di organizzazioni così da rendere l’obiettivo dell’interoperabilità “universale” sempre più concreto.