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Software

L’onda lunga di Google sulla comunicazione integrata

Redazione | 4 Giugno 2009

Google Social

L’annuncio di Wave e la disponibilità  delle Api gettano le basi per una nuova generazione di sistemi di comunicazione integrata senza più differenza tra off line e on line, documenti e conversazioni. Tramonta l’era della posta elettronica

 Due dei maggiori successi della comunicazione digitale, la posta elettronica e la messaggistica istantanea, sono stati inventati, sostiene Google, a imitazione di due modalità  di comunicazione diffuse nel mondo analogo: il sistema postale tradizionale e le telefonate. Da allora però di strada ne è stata fatta e oggi gli utenti si misurano con i blog, il modello dei siti wiki e più in generale con il collaborative computing, ovvero la possibilità  di modificare i documenti scritti magari da altri colleghi e vederne on line crescere la stesura. Tutto questo richiede un nuovo modello di comunicazione digitale, basato su un’architettura nuova, capace di integrare i diversi tasselli in un unico sistema. 
Questo è a grandi linee quanto propone Google Wave, annunciata qualche giorno fa da Google  in versione dimostrativa. L'”onda” dovrebbe abbattere le barriere tra la posta elettronica e l’instant messaging da un lato, e i documenti e le conversazioni voce dall’altro, rendendo possibile condurre ciascuna di queste attività  in un unico ambiente di lavoro. Google Wave, si legge nel blog ufficiale, contiene in ugual misura parti di testo e parti di conversazioni, consentendo agli utenti di arricchire la loro comunicazione con foto, mappe, video e testi formattati. A pensare questa nuova architettura sono stati gli autori di Google Maps, i fratelli Rasmussen, che ne hanno descritto le caratteristiche.  Più che un prodotto o un’integrazione tra più applicazioni, Google Wave è un’architettura di comunicazione basata su tre livelli: l‘applicazione web che le persone sfrutteranno per comunicare, basata su HTML 5.0, con funzioni di editing di testi e drag and drop; la piattaforma aperta agli sviluppatori che dovrebbe consentire lo sviluppo di servizi web anche esterni a Google, grazie al rilascio di APi (interfacce di programmazione applicativa); il protocollo Wave per memorizzare e condividere con altre persone le attività  (waves) che di volta in volta saranno create dall’utente. Il protocollo naturalmente è fatto per rendere interoperabili i servizi Wave gli uni con gli altri, e per incoraggiarne l’uso Google ha rilasciato il codice sorgente che c’è dietro Google Wave. Gli sviluppatori interessati possono leggere ulteriori informazioni sul blog loro dedicato, mentre qui di seguito trovate il video della presentazione di Google Wave.

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