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La spending review passa (anche) per il software “usato”

Marco Teruzzi | 19 Febbraio 2018

Software

ReLicense AG, che ha il suo core business nella compravendita di licenze software di seconda mano, entra per la prima volta nella Pubblica Amministrazione italiana: l’Arpa Piemonte ha acquistato 330 licenze Microsoft per “ringiovanire” terminali ancora dotati di Windows XP e che altrimenti sarebbero stati dismessi.

I vantaggi derivanti dalla compravendita di licenze di seconda mano stanno portando questo “nuovo” mercato sempre più in primo piano nel panorama mondiale. In Italia un soggetto che sta giocando un ruolo da protagonista è sicuramente ReLicense AG, società tedesca fondata nel 2008 che opera con la mission specifica di trasferire la proprietà di licenze software tra organizzazioni, occupandosi principalmente di pacchetti Microsoft (Office, Windows e SQL).

Dal 2013 è presente sul territorio italiano grazie alla figura di Corrado Farina, General Manager per Italia e Francia, poco dopo l’ultima sentenza della Corte Europea di Giustizia, quella del 3 luglio 2012, che ha confermato la piena legalità delle attività di compravendita dei software usati. Per approfondire la conoscenza di un fenomeno in continua crescita ci siamo quindi rivolti direttamente all’azienda che di questo mercato ne ha fatto il suo punto di forza.

Corrado Farina, General Manager per Italia e Francia di ReLicense AG

Corrado Farina, General Manager per Italia e Francia di ReLicense AG

PC Professionale: Il mercato dei software di seconda mano può considerarsi una novità nel nostro Paese?
Corrado Farina: Dal nostro punto di vista, l’Italia è un Paese maturo sul fronte del software usato. Noi di ReLicense AG siamo presenti sul mercato italiano da 5 anni, ovvero dopo il 2012, anno in cui una sentenza della Corte di giustizia Ue che ha tolto ogni dubbio sulla legittimità e legalità di questo business. In questi anni siamo entrati in contatto con oltre 2.000 aziende di piccole, medie e grandi dimensioni: tra queste, si sono affidate a noi più di 400, anche casi di eccellenza come imprese quotate in borsa, large enterprise, società pubbliche. Mi sento di affermare che ora non è più una novità in Italia.

PC Professionale: Qual è invece la tendenza di questo mercato in Europa?
Corrado Farina: In Europa il mercato è in crescita costante (cito nostre stime perché non esistono dati ufficiali): è partito da 0 nel 2004 in Germania ed è cresciuto in modo lineare a circa 12/15 milioni di euro fino al 2012 anno della Sentenza della Corte di Giustizia Europea, e poi da fine 2012 ha avuto un’impennata e ha superato i 100 milioni di giro d’affari continentale nel 2017.

PC Professionale: Su scala mondiale, come si posiziona la vostra azienda e quali sono i maggiori competitor?
Corrado Farina: Il nostro mercato è solo in Europa, dove abbiamo la legislazione più avanzata al mondo in questo ambito. Sempre secondo nostre stime siamo tra i primi 3 player a pari livello di fatturato sul mercato Europeo B2B di licenze Microsoft (che è l’unico vendor che trattiamo e questo permette di gestire con efficacia il magazzino delle licenze a livello continentale), e siamo leader sul mercato delle Big Enterprise. Anche in Italia la nostra posizione è di leadership nell’area SMB e di predominio in quella Enterprise e aziende quotate in borsa.

PC Professionale: Come viene percepito generalmente dai clienti il concetto di “licenza usata”?
Corrado Farina: Non c’è una reazione unica. In passato era di sorpresa e incredulità e poi di grande interesse. Oggi – dopo 5 anni di lavoro e di investimenti – ci dicono raramente di non sapere che sia possibile rivendere il software perpetuo “come usato”. Nella maggior parte dei casi, infatti, le aziende vengono direttamente a cercarci in quanto conoscono e hanno approfondito il tema, si sono informati sul web o hanno partecipato ai nostri seminari e quindi sanno cosa si può fare e cosa non si può con le licenze usate.

PC Professionale: Recentemente Arpa Piemonte, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale si è rivolta a voi per l’acquisto di 330 licenze Microsoft. È la prima volta che collaborate con un ente pubblico italiano o ci sono stati altri casi?
Corrado Farina: Arpa Piemonte è stato un vero caso di successo per noi. Il primo in assoluto nel settore della P.A (Pubblica Amministrazione). Ci hanno contattato e noi abbiamo subito fornito tutte le referenze per accreditarci, diventando poi così un loro fornitore. Abbiamo saputo intercettare e soddisfare le loro esigenze grazie a una proposta dedicata e studiata ad hoc in termini di budget, frutto delle competenze che abbiamo al nostro interno nella sede generale in Germania. E così dopo Arpa, c’è stato il deal con la Provincia di Terni che ha seguito con interesse questa attività e ha trovato con noi una soluzione a un problema molto simile. Abbiamo contatti con altri Enti pubblici e Ministeri e sicuramente la Pubblica Amministrazione è un terreno che ci interessa molto e sarà il nostro mantra dei prossimi mesi.

PC Professionale: Negli anni della spending review, può essere la compravendita di licenze di seconda mano il futuro delle amministrazioni pubbliche e istituzionali del nostro paese?
Corrado Farina: Questo è un mio pensiero da molti anni, devo dire che ci ho creduto sin dalla partenza di questo business e piano piano i risultati stanno vendendo. I fatti sono più complicati delle parole perché la legislazione italiana è molto articolata per disciplinare l’acquisto di beni ma non la cessione degli stessi che essendo patrimonio dello Stato vanno alienati con una gara pubblica. Stiamo lavorando con vari organismi e ministeri sia sul fronte commerciale che su quello legislativo per semplificare la vendita di licenze che non servono più e consentire, a chi ha fatto investimenti oggi non più utilizzati, di recuperare una parte di quanto speso per poterlo magari investire in altre scelte tecnologiche.