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Sync.com

Dario Orlandi | 14 Marzo 2018

Cloud SchedaComparativa

Il tratto distintivo di Sync.com, che lo differenzia dalla concorrenza e gli ha consentito una crescita così impetuosa, è l’attenzione alla privacy.

I servizi di cloud storage sono comodissimi, ma espongono i dati memorizzati a diversi rischi: le informazioni scambiate tra il computer locale e i server remoti possono essere intercettante in transito, oppure una falla nell’infrastruttura rischia di consentire l’accesso ai dati “a riposo”, cioè mentre sono memorizzati nelle memorie di massa dei data center utilizzati dal provider. Tutti i servizi fanno il possibile per evitare questo genere di violazioni, ma non implementano infrastrutture progettate in particolare per garantire la massima sicurezza. L’attenzione alla privacy è invece il fulcro dell’azione di Sync.com, un servizio di cloud storage più recente (è nato nel 2011) ma in grande ascesa. I suoi numeri sono ancora piccoli rispetto a quelli dei giganti del settore: a fine 2016 potevano vantare 236.000 utenti attivi, con una crescita che superava però il 100% rispetto all’anno precedente.

Il tratto distintivo di Sync.com, che lo differenzia dalla concorrenza e gli ha consentito una crescita così impetuosa, è l’attenzione alla privacy: dal punto di vista legale è interessante che l’azienda sia basata in Canada, uno tra i Paesi con la legislazione più avanzata per quanto riguarda il rispetto della privacy e dei diritti personali. Dal punto di vista tecnico, inoltre, la sicurezza dei dati è affidata a una politica zero knowledge applicata in maniera rigorosa: zero knowledge significa nessuna conoscenza e indica che le informazioni dell’utente non potranno mai essere violate dal provider, dalle forze dell’ordine o da eventuali hacker che dovessero penetrare la sua infrastruttura informatica, perché il sistema è stato studiato per non consentire mai l’accesso alle informazioni da remoto. L’azienda ha pubblicato un interessante whitepaper con i dettagli sulle scelte progettuali e implementative di questa politica (lo si può trovare all’indirizzo www.sync.com/pdf/sync-privacy.pdf), ma la filosofia di base è semplice da comprendere: tutti i dati vengono cifrati in locale prima di essere trasmessi ai server del provider, utilizzando chiavi robuste che non lasciano mai i dispositivi dell’utente.

Questa architettura costringe a rinunciare ad alcune comodità, che possono risultare del tutto ininfluenti per qualcuno e rappresentare un difetto capitale per qualcun altro. In particolare, il servizio non fornisce Api accessibili a servizi di terze parti per interfacciarsi con i contenuti memorizzati nel file system remoto dell’utente.

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La pagina di iscrizione di Sync.com permette di decidere fin da subito se attivare la funzione di ripristino della password, oppure se tenerla disattivata per ottenere il massimo livello di privacy.

L’accesso è garantito soltanto tramite le applicazioni ufficiali, oppure utilizzando l’interfaccia Web che in sostanza esegue un’istanza isolata dello stesso motore di cifratura e decifratura. Un’altra ricaduta di questa impostazione è il fatto che il servizio non è normalmente in grado di ripristinare l’accesso a un file system remoto se l’utente dovesse dimenticare la password: per ovviare a questo problema si può modificare un’impostazione nelle preferenze, ma questa comodità indebolisce il perimetro di protezione per i propri dati. L’attenzione alla privacy non implica, in ogni caso, la mancanza di funzioni anche avanzate: Sync.com consente di creare link per la condivisione di file e cartelle, implementa un cestino per recuperare i file cancellati e integra uno strumento di versioning che mantiene le revisioni successive di ogni documento create negli ultimi trenta giorni. I client sono disponibili per Windows, macOS, Android e iOS: manca invece un agente per Linux. Il funzionamento del client è del tutto analogo a quello degli altri servizi di cloud storage: l’agente aggiunge una nuova cartella monitorata, i cui contenuti vengono cifrati e poi salvati in remoto, per essere sincronizzati con gli altri dispositivi collegati allo stesso account.

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La pagina di benvenuto di Sync suggerisce di scaricare i client dedicati per i sistemi desktop e mobile: sono disponibili per tutti i principali Os, con l’esclusione di Linux.

 

 

Il client per computer permette di sfruttare anche l’opzione di Single Sign On: quando si apre l’interfaccia Web da un computer in cui è installata e configurata l’applicazione desktop, l’autenticazione viene completata automaticamente e si può accedere subito all’interfaccia visualizzata attraverso il browser. Sempre a proposito di opzioni di autenticazione, un servizio attento alla privacy come Sync.com non poteva trascurare le funzioni di autenticazione a due fattori: supporta sia la verifica tramite email sia l’utilizzo dei codici a scadenza breve generati dall’app Google Authenticator.

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L’interfaccia di caricamento via Web gestisce senza difficoltà anche un notevole numero di file; non è supportato, invece, il trascinamento di intere cartelle.

Gli account gratuiti sono limitati a 5 Gbyte (che possono crescere a 6 GB dopo aver completato alcune operazioni guidate per impratichirsi con le funzioni offerte dal servizio), mentre gli utenti Pro possono scegliere tra uno spazio di 500 Gbyte (49 dollari all’anno) e di 2 Tbyte (96 dollari per utente). Gli abbonamenti Pro danno accesso anche ad alcune funzioni esclusive: i link di condivisione possono avere una data di scadenza, limiti di download e mostrano statistiche avanzate sugli accessi da parte di altri utenti. Gli utenti Pro possono anche ricevere file in maniera sicura da chi non è iscritto al servizio e sfruttare le funzioni di cancellazione remota per limitare gli accessi non autorizzati ai dati condivisi.

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L’offerta gratuita di Sync.com parte da 5 Gbyte, ma è sufficiente completare alcuni semplici passaggi (utili anche per impratichirsi con gli strumenti del servizio) per vedersi aumentare il limite a 6 Gbyte.

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Il client Windows di Sync.com è molto semplice, quasi spartano: chi è abituato ad altri servizi sentirà la mancanza delle funzioni avanzate e delle interfacce più amichevoli offerte dai concorrenti.

Altri vantaggi riguardano invece le opzioni di backup e l’accesso ai file cancellati: gli utenti Pro hanno accesso illimitato al cestino e alle versioni precedenti e possono sfruttare la funzione Vault per memorizzare in remoto file e cartelle senza includerle nel normale processo di sincronizzazione. È un vero e proprio backup remoto per i file più importanti, che però non integra nessuna opzione di pianificazione. Sync.com offre anche una versione Business dedicata ai team di lavoro, con console di amministrazione centralizzata, a partire da soli due utenti e un costo di 5 dollari al mese per utente.

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