Storage

Mai più senza Backup

Redazione | 16 Marzo 2011

Per quanto riguarda l’audio, oltre ai formati non compressi come il sempre più diffuso .flac, difficilmente subiranno le ingiurie degli […]

Per quanto riguarda l’audio, oltre ai formati non compressi come il sempre più diffuso .flac, difficilmente subiranno le ingiurie degli anni i formati .wav e .mp3, ormai un’istituzione. Per i documenti che intendete modificare in futuro i formati migliori sono quelli odf (Open Document Format) che, essendo basati su un’implementazione open source, sono supportati dalla maggior parte dei software di produttività  attuali e vi è la certezza che lo saranno anche in futuro.

Scegliere di utilizzare solo formati proprietari può creare problemi di compatibilità  a lungo termine, nessuno garantisce infatti che i file creati con Office 97 saranno ancora leggibili tra 10 o più anni. I file odf (odt per il testo, odp per le presentazioni, ods per i fogli di calcolo e odg per la grafica) si basano sul formato Xml, che permette loro di essere letti e riconosciuti da tutti i software senza particolari problemi.

Se invece si preferisce salvare i documenti nello stato in cui sono e non modificarli in futuro la scelta migliore (per tutti i formati e i documenti) è quella di convertire il tutto in Pdf attraverso una delle numerose utility presenti gratuitamente sul web. Anche in questo caso esistono però delle accortezze che potrebbero evitare scocciature quando sarà  necessario recuperare in fretta i file di backup. I file Pdf più comuni non sono infatti pensati per l’archiviazione a lungo termine e possono presentare problemi nel trasferimento da un computer a un altro o con versioni differenti del sistema operativo in termini di font mancanti o grafica integrata male interpretata dalle diverse implementazioni software dei lettori Pdf.

Per ovviare a questi problemi esiste una versione apposita del Pdf studiata proprio per l’archiviazione a lungo termine. I file di questo tipo prendono il nome di Pdf/A (mantenendo comunque l’estensione .pdf) e sono creati senza problemi dagli stessi software utilizzati per i normali Pdf. La differenza fondamentale è che nei file pensati per l’archiviazione sono inseriti per sicurezza tutti i font utilizzati nei documenti, tutte le informazioni sulla grafica presente e quant’altro è necessario per formattare in maniera inequivocabile il documento. I file Pdf/A hanno di conseguenza dimensioni leggermente superiori a quelle delle controparti semplici, ma rappresentano la sicurezza (anche tra 10 anni) di poter aprire e stampare lo stesso identico documento rispetto all’originale.

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