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Scheda grafica Maxwell per tutte le tasche

Redazione | 27 Maggio 2015

Nvidia Vga

La GeForce GTX 960 di Msi: overclock, efficienza e silenziosità , senza rinunciare alle prestazioni. All’inizio dell’anno, Nvidia ha presentato ufficialmente […]

La GeForce GTX 960 di Msi: overclock, efficienza e silenziosità , senza rinunciare alle prestazioni.

All’inizio dell’anno, Nvidia ha presentato ufficialmente la GeForce GTX 960 che secondo l’azienda californiana è un prodotto valido e al tempo stesso economico per i videogiocatori che restano all’interno del confine della risoluzione Full Hd (1.920 x 1.080 pixel).

La GeForce GTX 960 è il terzo prodotto per caratteristiche e potenza di calcolo della linea Maxwell, dopo le GeForce GTX 980 e GTX 970. A differenza di queste ultime che sono realizzate a partire dallo stesso processore grafico (GM204), il modello GTX 960 è utilizza una Gpu basata sul nuovo silicio denominato GM206.

Questa scheda grafica era attesa già  per la fine del 2014 e si prevedeva che Nvidia avrebbe utilizzato il processore GM204 come per i due modelli di classe superiore. L’azienda americana ha preferito invece ritardare l’uscita di questo modello e lavorare su un processore grafico più compatto e meno costoso rispetto al più grande GM204.

Il modello Msi con sistema  di raffreddamento che abbina un dissipatore a pompe di calore  e due ventole da 10 centimetri.

Il modello Msi con sistema di raffreddamento che abbina un dissipatore a pompe di calore e due ventole da 10 centimetri.

Architettura GM206

Per riassumere la portata delle differenze che intercorrono tra il processore grafico GM206 e quello GM204 alla base dei modelli top di gamma, potremmo dire che Nvidia ha tagliato quest’ultimo in due, dimezzando l’hardware di base.

Il primo stadio della Gpu è come sempre il Giga Thread Engine che si occupa di ricevere le istruzioni e di distribuire il carico di lavoro sui blocchi di calcolo Gpc: nella Gpu GM206 sono presenti due blocchi Gpc contro i quattro della Gpu GM204. La struttura dei blocchi è rimasta invariate e ciascun Gpc contiene un motore di rasterizzazione dedicato che genera le primitive della scena 3D e ripartisce il carico computazionale sui quattro moduli SMM di propria competenza. Anche questi ultimi ricalcano la medesima struttura presente sui modelli di punta: in ogni modulo SMM sono presenti un PolyMorph Engine 3.0, un totale di quattro warp schedule, 128 Cuda Core, 32 unità  di Load/Store, 32 unità  per funzioni speciali, otto unità  di texture, una cache per le istruzioni una cache di primo livello (L1) e 96 Kbyte di memoria condivisa. Ogni warp scheduler gestisce in modo indipendente e dedicato un blocco di 32 Cuda Core, 8 unità  di Load/Store e 8 unità  per funzioni speciali. All’interno di un modulo SMM le uniche risorse a essere rimaste condivise sono le unità  Cuda Core in doppia precisione (FP64) e le unità  di texture.

L'architettura della Gpu GM206-300 contempla la metà  dell'hardware presente in quella GM204-400 impiegata sulle schede GeForce GTX 980.

L’architettura della Gpu GM206-300 contempla la metà  dell’hardware presente in quella GM204-400 impiegata sulle schede GeForce GTX 980.

Nel processore GM206 le unità  in doppia precisione sono 32 in conseguenza del rapporto di 1:32 con quelle in singola precisione.

Continuando nell’esame delle caratteristiche tecniche, balza all’occhio il taglio sul fronte dell’ampiezza di banda verso la memoria locale: il controller è a 128 bit e le schede sul mercato sono equipaggiate con 2 Gbyte di memoria. Sono dati che rientrano nella norma per prodotti di fascia medio bassa, ma che appaiono limitanti per una Gpu che al momento è la terza proposta in ordine gerarchico della linea Maxwell. La GeForce GTX 960 è adatta a giocare a risoluzioni fino a 1.920 x 1.080 e sebbene possa essere utilizzata anche a risoluzioni maggiori, il nostro consiglio è di optare per una scheda più carrozzata se volete raggiungere la soglia dei 2.560 x 1.440 pixel.

La scelta di Nvidia potrebbe essere letta in prospettiva come volontà  di assicurarsi un margine di manovra per la futura introduzione di modelli che andranno a riempire gli spazi vuoti, come è già  accaduto in passato con il rilascio delle versioni “Ti” di molti prodotti della casa californiana.

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