Hardware

Quattro car cam, sicurezza alla guida

Redazione | 22 Luglio 2014

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Dash cam fai-da-te? Ahi! Ahi! Ahi! Lo smartphone ha, di fatto, sostituito la fotocamera, la videocamera, la console portatile. Sarebbe […]

Dash cam fai-da-te?
Ahi! Ahi! Ahi!

Lo smartphone ha, di fatto, sostituito la fotocamera, la videocamera, la console portatile. Sarebbe dunque lecito domandarsi “e perché non fargli fare anche da dash cam?”. Dal punto di vista prettamente hardware, gli smartphone sembrano rispondere pienamente ai requisiti: anche per il processore di uno smartphone datato è un gioco da ragazzi gestire e comprimere video, la videocamera posteriore è, nella peggiore delle ipotesi, Full Hd. Inoltre Gps e accelerometri sono sempre integrati e lo spazio per registrare i video è, considerando lo slot micro Sd, alla pari delle normali dash cam.

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Anche dal punto di vista software gli smartphone non sembrano avere limiti, basta scaricare una delle tante app specifiche (anche gratuite, o al più per 2-3 euro) e, se non si è contenti, provare con un’altra. E per collegare lo smartphone al vetro o al cruscotto basta spendere pochi euro per una staffa da auto (se già  non la si possiede), ed ecco la dash cam “fai-da-te”. Le app più evolute consentono di automatizzare la partenza e lo spegnimento della registrazione, sincronizzandolo con l’alimentazione del telefono o con il superamento di una certa soglia di velocità . Insomma, poca spesa, tanta resa? In questo caso ci sentiamo di sconsigliare il “fai-da-te” come soluzione definitiva, ma di usarlo, al più, per cercare di capire come una dash cam potrebbe cambiare la vostra guida.

Il principale motivo per cui lo sconsigliamo è l’affidabilità : a differenza delle dash cam, in questo caso si tratta di un dispositivo “prestato” a un compito che non è il suo. Per esempio, è vero che alcune app possono sfruttare i sensori, per individuare gli eventi critici, ma vengono utilizzati per marcare i file (per evitare sovrascritture) o per far partire la registrazione dopo il superamento della soglia. Si intuisce subito, quindi, che l’unica modalità  possibile è la registrazione continua. Questo, unito allo schermo sempre acceso, mette alla frusta lo smartphone e, nei nostri test, abbiamo assistito al blocco di uno dei telefoni per surriscaldamento. Inoltre, anche se supportano il funzionamento in background, il funzionamento è tutt’altro che perfetto, così come è tutt’altro che scontato che l’app non vada in crash.

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