Storage

Speciale tecnologia: Raid dietro le quinte

Redazione | 18 Novembre 2014

Nas

Il punto di forza di queste soluzioni risiede nelle velocità  di lettura e scrittura delle informazioni che supera in modo […]

Il punto di forza di queste soluzioni risiede nelle velocità  di lettura e scrittura delle informazioni che supera in modo significativo quelle possibili con i dischi magnetici, mentre al contrario il costo al gigabyte e la capacità  massima per unità  sono campi dove i dischi classici non temono ancora rivali, perlomeno per qualche tempo.

Questi sono i motivi principali per i quali gli apparati Nas utilizzano ancora dischi magnetici nel formato da 3,5 pollici, salvo particolari soluzioni compatte che accettano solo unità  da 2,5 pollici.

L’aumento della velocità  nell’accesso alle informazioni ha ridotto la necessità  di approntare soluzioni a più dischi per ottenere prestazioni superiori, la tecnologia Ssd così come le evoluzioni tecnologiche introdotte nella produzione dei dischi classici, non hanno eliminato o modificato le strategie che è necessario prevedere per evitare la perdita delle stesse informazioni in caso di guasto o malfunzionamento.

La protezione contro la perdita delle informazioni a seguito di un guasto è un elemento che ha acquisito maggiore importanza con la crescita della capacità  di memorizzazione delle singole unità  disco. L’impossibilità  temporanea di accedere ai dati o una loro perdita irreversibile sono eventi catastrofici se non di dispone di un backup; in campo lavorativo, però, anche il tempo di ripristino di un backup può determinare ritardi inaccettabili. La tecnologia Raid permette di ovviare a questi problemi con gradi di sicurezza crescenti: i Nas aziendali e domestici sono tra gli esempi più semplici di utilizzo di queste tecnologie, mentre strutture di gestione delle informazioni come i data center impiegano combinazioni complesse della tecnologia Raid.

In queste pagine analizziamo le architettura Raid elementari e le principali combinazioni che servono a sfruttare le caratteristiche peculiari di quelle base per ottenere un risultato migliore in funzione di esigenze specifiche.

Ad oggi, soprattutto in ambito domestico o di piccolo ufficio, vengono utilizzate principalmente tre differenti tipologie di Raid, comunemente denominate 0, 1 e 5.

In ambito professionale è frequente imbattersi in configurazioni più complesse (chiamate 5 Extended, 6 e 6 Extended) oppure multilivello, in cui gli elementi base della catena sono a loro volta delle configurazioni Raid. Quest’ultimo caso viene spesso indicato utilizzando nell’ordine i livelli Raid presenti, come ad esempio 10 o 50 (scritti spesso come 1+0 o 5+0)
Michele Braga

[box type=”shadow” ]

âžœ La storia del Raid

âžœ Le configurazioni Raid standard

[/box]

< Indietro Successivo >