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A rischio la net neutrality in Europa

Redazione | 10 Settembre 2013

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C’è attesa per la riforma del mercato unico delle Comunicazioni voluta dalla Commissaria Neelie Kroes, rsponsabile dell’Agenda Digitale Europea, che […]

ICON_WEB01C’è attesa per la riforma del mercato unico delle Comunicazioni voluta dalla Commissaria Neelie Kroes, rsponsabile dell’Agenda Digitale Europea, che sarà  votata domani 11 settembre dal Parlamento di Bruxelles. Stando alle anticipazioni di chi ha preso parte ai lavori, il cosiddetto Telecoms Package introdurrà  il diritto per i carrier e gli internet provider di discriminare arbitrariamente il traffico Internet, applicando tariffazioni diverse ai servizi Internet, al solo scopo di facilitare l’erogazione di certi servizi al posto di altri. Quindi sotto quello che Neelie Kroes aveva annunciato come Net neutrality ci sarebbe in realtà  una discriminazione guidata da criteri commerciali: un Internet provider che non vuole vedere discriminato il proprio traffico sarà  costretto a pagare al carrier di turno qualcosa di più, per continuare ad avere accesso al traffico priorizzato, e di conseguenza si rivarrà  sull’utente finale della rete. Un operatore mobile a sua volta potrà  decidere di applicare costi diversi di accesso alla rete dati a seconda del servizio Internet che l’utente vuole o potrà  decidere di non far pagare del tutto un particolare servizio web (per esempio l’accesso a un sito di streaming musicale o video) e per contro di farne pagare altri (tipicamente quelli della concorrenza).

Si apre insomma uno scenario in cui ai consumatori sarà  tolta la libertà  di accedere con le stesse modalità  e gli stessi diritti a tutti i contenuti Internet. E trattandosi di una legge votata dal Parlamento Europeo, se passerà . ciascun paese dell’Unione dovrà  adeguarvisi. Il tutto per difendere gli interessi delle telco e i loro profitti erosi da un lato dai servizi over the top e dall’altro dal continuo calo delle tariffe telefoniche e di accesso a Internet. A Bruxelles non sono mancate le polemiche e all’interno dello stesso Parlamento Europeo c’è chi ha preso le distanze, come la stessa Viviane Reding, ex responsabile per l’Agenda Digitale in Europa.  Domani sapremo quale sarà  il destino di Internet in Europa.