Successivo
intelligenza-artificiale-secondo-microsoft-satya-nadella

News

Il futuro dell’intelligenza artificiale secondo Microsoft

Davide Micheli | 30 Giugno 2016

IA Microsoft

Nel dibattito circa gli sviluppi futuri dell’intelligenza artificiale, anche Microsoft propone il suo punto di vista attraverso alcuni principi riassunti dal CEO Satya Nadella.

Il futuro dell’intelligenza artificiale interessa molto da vicino tante aziende del settore hi-tech e, nel dibattito circa l’introduzione di macchine e sistemi sempre più smart, questa volta entra il CEO di Microsoft, Satya Nadella, che ha voluto illustrare qual è il suo pensiero circa l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, in una sorta di analisi che – per certi versi – potrebbe ricordare le famose tre leggi della robotica di Asimov.

Nel nostro presente, le forme più note – al grande pubblico – di intelligenza artificiale, sono quelle degli acclamati assistenti digitali come Alexa, Siri o Cortana. Tuttavia, per il futuro, le prospettive indicano come i robot smart avranno un ruolo sempre più importante all’interno della società , svolgendo un numero crescente di mansioni, e gli stessi potrebbero essere concepiti da taluni anche come una minaccia.

Per evitare una contrapposizione sterile tra chi è a favore dello sviluppo dell’AI e chi invece sottolinea la necessità  di limitarne la diffusione, il CEO di Microsoft ha quindi individuato sei considerazioni fondamentali sulle quali sviluppare un ampio dibattito sull’intelligenza artificiale. Eccole:

  • l’AI dovrà  avere il ruolo di assistente per l’umanità , con robot che svolgano mansioni pericolose, senza tuttavia limitare l’autonomia degli esseri umani;
  • l’AI dovrà  essere realizzata in modo tale che le persone possano capire come i robot smart si relazionano all’ambiente, con macchine intelligenti le cui azioni siano intellegibili;
  • l’AI dovrà  aiutare ad incrementare l’efficienza del lavoro, ma senza privare le persone della loro dignità : dovrà  quindi aiutare l’uomo, e non sostituirlo nello svolgimento di ogni attività  lavorativa;
  • l’AI dovrà  tenere conto di una forma di privacy smart, con soluzioni tecnologiche che proteggano i dati relativi alle persone;
  • l’AI dovrà  essere sviluppata tenendo conto del fatto che gli esseri umani possano porre rimedio ad eventuali errori non commessi con dolo;
  • l’AI, infine, non dovrà  creare delle discriminazioni, attraverso un’attività  di ricerca corretta e rappresentativa.

Satya Nadella, quindi, immagina un’intelligenza artificiale in grado di supportare l’uomo, piuttosto che essere prevalente a quest’ultimo.