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Software

Twitter spinge PostGhost alla chiusura

Davide Micheli | 11 Luglio 2016

Social

Non è durata molto tempo l’avventura di PostGhost: il portale web nato con lo scopo di archiviare i tweet delle personalità  pubbliche, è stato chiuso in seguito alle pressioni del social network dei cinguettii.

Non è durata molti giorni l’avventura di PostGhost: il portale nato per fungere da archivio in cui ritrovare i tweet pubblicati (e poi eliminati) da parte di utenti verificati – tra i quali personalità  pubbliche di vario tipo – ha già  deciso di dismettere il suo servizio, dopo che lo stesso social network dei cinguettii ha richiesto ai gestori del portale di cessare l’utilizzo ritenuto in violazione dei termini di utilizzo.

I fondatori di questo portale hanno sottolineato come lo scopo della loro attività  fosse quello di assicurare il massimo livello di trasparenza circa le affermazioni fatte dalle personalità  pubbliche su questo importante social network, dove capita che gli utenti verificati – dopo aver pubblicato un tweet dal contenuto poco edificante – decidano poi di eliminare lo stesso, per rimuovere le tracce di quegli episodi negativi.

Dal canto loro, però, gli stessi responsabili del portale PostGhost non hanno esitato ad accogliere la richiesta di Twitter, che con una lettera ha appunto esplicitato come il sito in questione violasse le condizioni di utilizzo del social dei cinguettii che, peraltro, non è nuovo a questo tipo di interventi nei confronti di servizi di terzi, come per esempio è avvenuto con Politwoops, un portale dedicato all’archiviazione dei tweet da parte dei politici.

Dopo la prima richiesta di chiusura del portale, però, in quel caso la società  di Jack Dorsey ne ha permesso la riapertura in seguito ad un’intesa raggiunta tra Politwoops e Twitter. Avverrà  la stessa cosa anche con PostGhost, oppure, l’avventura del portale è definitivamente conclusa?